Da luglio opera a Nuoro lo sportello contro le discriminazioni Lgbtq+, che riguardano persone con particolare orientamento sessuale o d’identità di genere.
La sede è quella del centro polifunzionale Arcobaleno, in via Brigata Sassari. Due aperture mensili, il venerdì pomeriggio, dalle 15,30 alle 18,30. Sportello al quale ci si può rivolgere direttamente, recandosi nella sede. Oppure attraverso il numero telefonico 079219024, numero della sede di Sassari, operativa già da un anno e che ora ha attivato il punto d’ascolto nuorese.
Lo sportello ha lo scopo di accogliere richieste di consulenza o direttamente di aiuto, da parte di chi vive situazioni di discriminazione, se non di propria violenza (fisica e morale) per via delle sue inclinazioni sessuali. L’attività rientra nel progetto AAA-Mos (Ascolto, Accoglienza, Assistenza), promosso dal Movimento omosessuale sardo. Progetto finanziato dall’Ufficio nazionale anti-discriminazioni, che opera presso la Presidenza del Consiglio dei ministri (Dipartimento pari opportunità).
Maria Francesca Fantato, una delle coordinatrici del progetto: «Sono ancora tante le situazioni di difficoltà – spiega – che si ritrovano a vivere le persone Lgbtq+, ossia lesbiche, gay, bisessuali e transessuali. Si va dalla comune discriminazione, anche nel luogo di lavoro, sino al rifiuto, in alcuni casi, da parte della stessa famiglia di origine, e sino agli episodi di aggressione fisica». Fantato non nasconde tuttavia che i tempi attuali siano meno peggio del passato: «Abbiamo riscontrato – dice – delle situazioni molto positive nelle famiglie, culturalmente aperte, e che sono a fianco di familiari con tendenze sessuali particolari. L’altro fronte che dà speranza, per creare una nuova sensibilità sul tema – aggiunge la responsabile del progetto AAA-Mos – è la scuola, il cui atteggiamento positivo e di accoglienza serve anche per fare in modo che la società nel suo complesso abbia un atteggiamento di accoglienza, e non di rifiuto».
Gli interventi dello sportello vanno dall’ascolto, all’affiancamento di psicologi, medici e anche legali, di chi richiede il supporto. Tra le situazioni di cui ci si fa carico anche quelle dell’emergenza, dettate da un pericolo attuale o comunque imminente. In questi casi gli operatori sono sempre pronti dare una risposta e un aiuto.
A sostegno del progetto è stata creata una rete, della quale fa parte anche il Comune di Nuoro, insieme a quelli di Alghero, Ittiri, Ozieri, Ploaghe, Porto Torres e Sassari. Il Comune barbaricino vi ha aderito quest’anno, mettendo a disposizione la sede e anche un proprio dipendente, per gestire le aperture dello sportello: «L’inserimento nella rete creata dal Mos – commenta l’assessora delle Politiche sociali, Fausta Moroni – conferma che il Comune è in prima linea nella difesa dei diritti delle persone. Purtroppo – aggiunge l’assessora – sono numerosi i cittadini che subiscono trattamenti discriminatori o esperienze di violenza fondata sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere. O che, per le stesse, ragioni possono vivere condizioni di vulnerabilità. Il Mos – rimarca ancora Moroni – nei suoi 30 anni di ininterrotta attività, si è sempre occupato del problema, attivando molteplici servizi. Quello che mancava era una rete territoriale stabile di supporto, che mettesse insieme partner istituzionali e realtà del Terzo settore». Partner tra i quali insieme agli enti locali menzionati, sono da annoverare
il Dipartimento di salute mentale e dipendenze della ASL di Sassari, il Dipartimento di pedagogia, psicologia, filosofia dell’Università degli studi di Cagliari. E, ancora, la Clinica delle malattie infettive della AOU di Sassari, l’Ordine delle psicologhe e degli psicologi della Sardegna, l’ANAP; la CGIL sarda, il consorzio La Sorgente, la soc. coop. di utilità sociale Bfree; la soc. coop. Porta Aperta (Progetto antiviolenza Aurora). Mentre tra le associazioni, fanno parte della rete del AAA-Mos, ACOS Associazione anti-tratta,
AGedO Cagliari, Alisso, Famiglie Arcobaleno, noiDonne 2005, Voce Amica, UDU Unione Studenti Universitari e Ulisse Onlus. Il progetto ha una programmazione per il momento fissata sino al dicembre 2023. Ma potrebbe essere rifinanziato, considerato il rilievo sociale dell’iniziativa e la stessa volontà di sostenere questo tipo di azioni manifestata dall’Ufficio nazionale contro le discriminazioni. A Nuoro si confermano le due aperture mensili, che riprenderanno dalla prima settimana di settembre, dopo la sospensione estiva.
Francesco Pirisi