Con i roghi sono andate in fumo ampie porzioni di oliveti e vigneti, con danni estesi anche alle piante frangivento e le fiamme che hanno lambito capannoni e terreni con arnie e ortive su campo. Ma il fuoco non ha risparmiato nemmeno abitazioni rurali, attrezzature e infrastrutture agricole tra carrelli, recinzioni, sistemi di irrigazione e macchinari, così come una serra completamente distrutta nel territorio tra Siniscola e Posada. Il tutto senza dimenticare gli animali colpiti che contano una decina di capi ovini morti e diversi bovini ustionati. Secondo Coldiretti Nuoro-Ogliastra, gli atti di questi giorni, pur non essendoci ancora conferme “non si ritengono legati ad azioni di piromani seriali quanto più ad atti e strategie trasversali e processi speculativi. Di certo non sono azioni da ricondurre al mondo delle campagne”.
«Non aiuta a frenare questi fenomeni lo spopolamento in atto nella nostra regione – aggiunge il direttore dell’associazione, Alessandro Serra – vivere le campagne significa presidiare il territorio e, quindi, arginare questi atti”. Per Serra, infine “non si capisce come mai, in tempi iper-tecnologici come quelli che viviamo, non si usino tutti gli strumenti utili come droni, infrarossi, foto-trappole e altri mezzi che possono fungere da deterrente – conclude – ora si contano i danni, ma ringraziamo chi ha lavorato per dare aiuto sul campo come le forze dell’ordine, i vigili fuoco e protezione civile, insieme agli operatori Forestas. Anche grazie a loro si è potuto contenere un danno già importante alla nostra isola».