Il Comune di Nuoro ha la tariffa puntuale per il conferimento dei rifiuti indifferenziati. Il costo-base garantisce sino a 29 ritiri annuali (su 44 totali), per ogni utenza non domestica con un solo componente. Per ogni ritiro ulteriore previsto un surplus di 2 euro e 43 centesimi, da addebitarsi nella bollettazione dell’anno successivo. Conferimenti base che salgono a 31, per utenza da 3 a 4 componenti. Mentre sono 34 i ritiri, al costo-base, per famiglie con 5 e più componenti. Per le utenze “non domestiche” la tariffa-base garantisce 31 ritiri annuali. Norme inserite nel regolamento Tarip (tariffazione puntuale) per il 2023, approvato dal Consiglio comunale, che è andato a sostituire il vecchio regolamento Tari.
«La tariffa puntuale – spiega l’assessora del Bilancio, Rachele Piras – è un meccanismo di premialità, che ha l’obiettivo di ridurre la produzione di rifiuti indifferenziati. Si traduce in un vantaggio per il cittadino – aggiunge Piras – perché la riduzione dei costi di smaltimento consente di abbassare anche gli importi nelle bollette». L’amministrazione del sindaco Andrea Soddu rivendica in questo senso una decisa azione per abbassare la quota d’indifferenziato. «Abbiamo raggiunto l’85 per cento di differenziazione dei rifiuti – continua Rachele Piras – che ci colloca tra i Comuni virtuosi dell’isola». Le ricadute per i cittadini sarebbero solo di segno positivo. Mentre lo scatto dell’aliquota è dovuto alla necessità di adeguare la tassa all’inflazione: «Riguarda la parte dei costi fissi, dalla raccolta al conferimento, allo spazzamento delle strade – spiega Piras – sui quali non si può incidere per ridurne il peso economico. Contrariamente invece a quanto si può fare – aggiunge – riguardo ai livelli di differenziazione, con annessi sgravi in bolletta». Nel regolamento Tarip anche la riduzione delle scadenze delle rate da quattro a tre. Scadenze fissate al 30 settembre, 31 ottobre e 30 novembre. L’alternativa è la rata unica (al 30 settembre), anche con la modalità PagoPa. «La quarta rata – spiega l’assessora del Bilancio – è stata eliminata, perché da una verifica si è appurato che molti utenti la saltavano, pare per dimenticanza». L’evasione è ancora alta: il 30 per cento non paga la Tari. Per chi invece ha difficoltà a saldare i costi del servizio, l’amministrazione civica andrà incontro con un fondo da 40mila euro, per il 2023. La tassa va, comunque, pagata. Il rimborso solo un momento più tardi, per chi rientra nei livelli di reddito per i quali è previsto lo sgravio.
Francesco Pirisi