Il presidente del Consiglio a Biden: “Legami solidi tra Italia e Stati Uniti, in tempi difficili sappiamo chi sono gli amici”
L’unico modo per garantire una soluzione diplomatica alla guerra in Ucraina è continuare a sostenere Kiev. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante una conferenza stampa all’ambasciata d’Italia a Washington. “Chi sostiene la bizzarra tesi per cui i sostenitori dell’Ucraina stanno favorendo la guerra si sbaglia: è esattamente il contrario”, ha detto, aggiungendo che “se avessimo favorito una facile invasione russa, avremmo avuto una guerra molto più vicina a casa nostra”. Avere aiutato l’Ucraina a resistere per 500 giorni, ha continuato, significa “costruire uno stallo, che è la base negoziale più potente di tutte: per costruire la diplomazia serve prima avere un equilibrio, che abbiamo creato sostenendo Kiev”.
D’altronde – ha continuato Meloni – la postura dell’Italia relativamente alla guerra in Ucraina è estremamente rispettata negli Usa, le cui autorità sono consapevoli degli sforzi e dei sacrifici del popolo italiano. “All’inizio del conflitto, molti hanno scommesso sul fatto che l’Occidente non sarebbe rimasto unito: credo che la coesione dimostrata dalla Nato sia un segnale importante”, ha detto, aggiungendo che Biden ha concordato sulla necessità di “condividere responsabilità e conseguenze”. Da parte delle autorità Usa, ha continuato, è stata riscontrata “grande attenzione, soprattutto in merito alle nostre necessità”.
Ma gli Stati Uniti – ha garantito il presidente del Consiglio – hanno mostrato una posizione “molto aperta” anche in merito alle iniziative italiane riguardo la situazione in Tunisia. “Ho riscontrato grande attenzione e sostegno nei confronti delle iniziative che stiamo intraprendendo, soprattutto per quanto riguarda il lavoro che siamo riusciti a svolgere in collaborazione con la Commissione europea”, ha detto, aggiungendo di essere felice di vedere “come sta passando il nostro messaggio di attenzione al fianco Sud della Nato: concentrarsi solo sul fianco Est potrebbe essere un errore strategico”
D’altro canto – ha continuato la premier – l’Africa rappresenta una componente fondamentale nello scacchiere internazionale, a cui spesso non è stata dedicata la necessaria attenzione. “Da parte del presidente Joe Biden, durante il nostro colloquio, ho riscontrato grande attenzione e interesse in merito alla necessità di adottare un approccio diverso e più attento al continente africano”, ha detto, aggiungendo che le autorità statunitensi hanno anche espresso “voglia di collaborare alla nostra idea di un piano Mattei per l’Africa”. Un nuovo approccio nei confronti dei Paesi africani, ha continuato, parte “dalla capacità di investire avviando un rapporto in buona fede e tra pari: sono nazioni che hanno enormi opportunità inesplorate”. Ignorare quanto accade in questo continente, ha concluso, rischia di essere “un errore fatale sul piano geopolitico”.
Passando alla competizione con la Cina – altro tema di cruciale importanza – Meloni, rispondendo in conferenza stampa ad una domanda sul memorandum della Nuova via della seta, siglato dal governo italiano nel 2019 e in scadenza a fine anno, ha affermato che gli Stati Uniti “non chiedono o pretendono nulla dall’Italia: il loro approccio non funziona così, e anzi si fidano della nostra posizione”. Sulla Cina, ha spiegato, è stato fatto un ragionamento “più ampio”, focalizzato sulla necessità di mettere in sicurezza le catene di approvvigionamento strategiche. Un tema, questo, sul quale oggi “abbiamo grande convergenza”. La presidente del Consiglio ha confermato di essere intenzionata a recarsi in visita in Cina, dopo essere stata invitata “più volte”. “Intendo andare, anche se non è stato ancora calendarizzato: credo però che debba essere una delle prossime missioni da organizzare”, ha detto.
Un accenno all’Europa che – secondo Meloni – ha bisogno di una politica estera chiara, che consenta di occuparsi delle grandi materie. “Il lavoro che stiamo portando avanti sull’Africa, sulla Tunisia, sul Mediterraneo e sulle migrazioni è il punto di vista dell’Italia, sul quale oggi i nostri alleati ci stanno ascoltando e seguendo: c’è margine per fare ciascuno il proprio lavoro”, ha detto. L’Italia – ha affermato Meloni – ha adottato una postura “non titubante” in Europa, che ha consentito al Paese di giocare un ruolo più importante. “Oggi il nostro Paese viene guardato con più attenzione: credo che si possa costruire un tempo importante della nostra politica sul piano nazionale e internazionale”, ha detto.