Giorgia Meloni a Washington: l’Italia punta a rinsaldare l’asse atlantico

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è arrivata intorno alle 20 ieri sera, ora locale (le due del mattino di giovedì in Italia) a Washington per la sua prima missione negli Stati Uniti dall’insediamento del suo governo. Al centro della visita, che rappresenterà una importante occasione per riaffermare la partnership strategica tra Italia e Usa, ci sarà un bilaterale alla Casa Bianca con il presidente degli Usa Joe Biden, in programma per oggi pomeriggio.

Il viaggio della premier, che in agenda ha anche una serie di incontri con la leadership democratica e repubblicana al Congresso, consentirà anche di ribadire i profondi legami bilaterali, oltre alla solidità dell’alleanza transatlantica, e discutere i comuni interessi strategici. Tra questi, particolare importanza sarà dedicata al comune impegno a sostegno dell’Ucraina, nel quadro della guerra con la Russia, per raggiungere una pace giusta e stabile nel lungo termine.

Secondo quanto si apprende da fonti diplomatiche, durante il bilaterale alla Casa Bianca sarà discusso anche il “piano Mattei”, la strategia del governo italiano per l’Africa e il Mediterraneo, oltre all’intreccio di sfide e opportunità “securitarie, migratorie ed energetiche al centro dell’attenzione italiana e dell’Unione europea”.

All’indomani della Conferenza di Roma sulla migrazione e lo sviluppo e del vertice dell’Organizzazione Onu per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), concluso oggi a Roma, oltre al recente accordo tra Unione europea e Tunisia che ha visto un importante sforzo italiano in termini di mediazione, il colloquio con Biden sarà incentrato sulle principali questioni internazionali, alla luce della connessione ormai evidente tra le sfide poste nei diversi teatri globali. Tra questi, particolare importanza sarà dedicata allo spazio euroatlantico, dove l’Italia è profondamente impegnata a fronteggiare l’aggressione russa in Ucraina e le ripercussioni globali della guerra; la regione dell’Indo-Pacifico, dove l’Italia è sempre più proiettata; e il Sud globale, in cui Roma intende garantire una attenzione sempre maggiore all’Africa. Proprio l’Africa, secondo le stesse fonti, rappresenterà “il filo rosso” della missione. Dall’amministrazione Biden, secondo quanto si apprende, sono giunti segnali di apprezzamento per il ruolo italiano in Africa e in Medio Oriente. Il messaggio che la premier intende portare a Washington, come già avvenuto per il recente summit dei leader della Nato a Vilnius, è che “la centralità mediterranea, l’attenzione nei confronti dell’Africa e la questione delle risorse allo sviluppo, oltre alla promozione della stabilità come elemento di sicurezza, devono essere priorità che riguardano tutti gli alleati e i partner, da affrontare in tutte le sedi internazionali”.

Particolare attenzione, inoltre, sarà dedicata al tema dei rapporti con la Cina, di cui si sta discutendo in maniera approfondita anche in seno al G7. Secondo le stesse fonti diplomatiche, durante il colloquio alla Casa Bianca verrà ribadito che la Cina è diventata un “interlocutore imprescindibile nelle relazioni internazionali”, e che con Pechino l’Italia intende “perseguire un rapporto equilibrato e di dialogo responsabile”. Il tema della relazione con la Cina è particolarmente importante per l’Italia, in vista della scadenza al 31 dicembre 2023 del memorandum per l’adesione alla Nuova via della seta, firmato nel marzo del 2019 da Luigi Di Maio, che all’epoca era ministro dello Sviluppo economico del primo governo Conte. In vista della presidenza di turno italiana del G7, che sarà anch’essa tra i temi di discussione con Biden, il viaggio a Washington della presidente servirà a rafforzare ulteriormente un rapporto già consolidato dalla scelta italiana di sostenere l’Ucraina senza esitazioni né mezzi termini. Per la premier sarà l’occasione per assicurarsi il sostegno degli Usa al “piano Mattei”, alla leadership italiana in Libia, alla stabilità del sistema finanziario nazionale. Per l’amministrazione statunitense, invece, potrebbe essere una occasione per fare in modo che l’Italia possa rappresentare efficacemente gli interessi di Washington all’interno dell’Unione europea. Una esigenza di grande rilevanza geopolitica, dopo che, con l’uscita del Regno Unito dalla Ue, gli Stati Uniti hanno perso quello che era il loro principale avvocato in seno al Consiglio europeo.

Alla Casa Bianca, infine, i due leader ribadiranno il partenariato a tutto campo tra i due Paesi. Durante il colloquio, si apprende dalle stesse fonti, la premier italiana e Biden ribadiranno i “profondi e duraturi” legami tra Roma e Washington, e il “forte interesse” a rafforzare ulteriormente la cooperazione bilaterale nei settori di interesse reciproco. Tra questi, oltre a comparti strategici come la difesa e la sicurezza, l’aerospazio e le nuove tecnologie, assume particolare rilevanza la cooperazione nel campo commerciale. Stando agli ultimi dati Istat, lo scorso dicembre le esportazioni italiane verso gli Usa, che continuano a rappresentare la prima destinazione dell’export italiano fuori dall’Unione europea, sono cresciute del 22,4 per cento su base annua. Nel 2021, secondo i dati pubblicati dal dipartimento del Commercio Usa, l’interscambio totale di beni e servizi tra i due Paesi ha raggiunto la cifra di 94,6 miliardi di dollari. Le esportazioni italiane si sono concentrate soprattutto nei settori dei macchinari, nei mezzi di trasporto, nella chimica, nella farmaceutica e nel comparto agroalimentare.