di Sonia Meloni
Dove non sono riusciti altri è riuscito lui. Matteo Salvini fa una promessa importante al Centro Sardegna: dopo quasi circa 134 anni finalmente le zone interne potrebbero avere un collegamento ferroviario degno di questo nome. La storia delle ferrovie a Nuoro ha inizio negli ultimi anni dell’Ottocento: dopo essere stata tagliata fuori (tra vive proteste delle popolazioni locali) dalla rete ferroviaria delle Ferrovie Reali, la città barbaricina fu raggiunta nel 1889 dalla ferrovia a scartamento ridotto che da lì in poi l’avrebbe collegata con Macomer. Oggi nel 2023 il capoluogo barbaricino è l’unico in Italia ad avere una linea a scartamento ridotto. La visita del ministro Salvini in Sardegna è stata in questo senso provvidenziale: a fine mese il Ministero aprirà un tavolo sul delicato tema del potenziamento della rete ferroviaria del Nuorese.
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Solinas e Salvini
Ci si chiede però se si doveva aspettare la visita del Ministro per arrivare a un punto per il quale le comunità e le istituzioni locali lottano da tempo e da sempre sono rimaste inascoltate. Nonostante la notizia positiva del vertice a fine luglio con Mit, Regione Sardegna, Rfi, Arst e prefetto di Nuoro, per l’Isola comunque è una sconfitta perché vuol dire che a Roma i suoi rappresentanti conta meno di zero.
Una notizia comunque accolta dalla politica Regionale positivamente come commenta l’assessore ai Trasporti Antonio Moro: «Così come ho sempre dichiarato in ogni sede e circostanza la Regione è a completa disposizione per valutare tutte le opzioni progettuali utili a efficientare il collegamento esistente e realizzarne uno nuovo con le più recenti tecnologie e le migliori soluzioni trasportistiche. Sono certo che la rinnovata collaborazione e la sinergia che registriamo con il Governo nazionale e con il Ministero delle Infrastrutture consentirà al territorio del Nuorese di cancellare una storica penalizzazione, come l’esclusione dalla rete gestita dalle Ferrovie italiane».