Un “virtual tour” tra le opere del museo Nivola realizzato dagli allievi della Lariso

Il museo della fondazione “Nivola” si arricchisce di un “virtual tour” tra le 400 opere dello scultore di Orani. L’hanno realizzato gli allievi del corso sulle tecnologie digitali applicate ai beni culturali, promosso dalla cooperativa Lariso di Nuoro. Ricostruite poi in 3D anche alcune delle opere, sempre di Costantino Nivola.

I risultati del corso sono stati presentati ieri pomeriggio, durante un evento nel presidio culturale, a Orani. Presenti il direttore del museo, Luca Cheri, e i responsabili del progetto. L’illustrazione da parte degli stessi corsisti. Nel video le immagini delle sale espositive, con le collezioni permanenti, che vanno dalle sculture, ai disegni e al “sand casting” (le colate di sabbia sul cemento), la tecnica inventata da Nivola per abbellire le facciate dei palazzi delle metropoli degli Usa, dove ha vissuto e lavorato per mezzo secolo.

«Il “virtual tour” – ha rimarcato il direttore Cheri – era uno strumento che non avevano, come museo. Ora lo inseriremo del sito ufficiale – ha aggiunto – per tutti coloro che vogliono avvicinarsi al nostro centro culturale e alle opere che esso raccoglie, partendo dalle immagini digitali». L’attività didattica è stata finanziata dalla Regione.

Tra gli allievi soprattutto giovani, dai 20 ai 30 anni, i quali hanno svolto prima di tutto una parte teorica e uno studio delle tecniche informatiche, nella sede della Lariso, prima di spostarsi a Orani, per iniziare l’attività a contatto con l’opera di Nivola. A partire dalla mappatura del museo e la riproduzione per immagini di tutti gli ambienti.

Presentazione del virtual tour del Museo Nivola degli allievi della Lariso

Riguardo alle sculture tradotte nel formato 3D, i corsisti hanno lavorato sulle fotografie. In questo caso, infatti, i soggetti scelti sono state le opere rubate dal museo nel 2011, in uno dei tre furti subiti a partire dal momento della sua apertura, nel 1995. La riproduzione tridimensionale (con un supporto in resina) è stata invece realizzata dal laboratorio “Make in Nuoro”, di proprietà della Camera di Commercio. Sempre dalle parole di Luca Cheri: «Gli allievi hanno potuto acquisire delle conoscenze tecniche, che gli saranno utili per una professione nell’ambito dell’informatica, legata in particolare ai beni culturali. Noi come museo – ha aggiunto – abbiamo svolto anche la parte del committente delle produzioni, del “virtual tour e delle opere in 3D, consentendo agli allievi di produrre un qualcosa destinato a un impiego immediato».

Ma c’è anche un’altra sfaccettatura che non sfugge al Direttore: «Come premettevo, il museo si arricchisce di un supporto informatico nuovo, nell’attività di promozione e valorizzazione delle opere. Fatto non trascurabile perché, nonostante si parti tanto di nuove tecniche applicate ai beni culturali, le piccole realtà museali non hanno spesso le risorse finanziarie per potersene dotare». Il museo da quasi 30 anni promuove l’opera di Titino Nivola, oranese, classe 1911, scomparso a New York, nel 1988. Scultore di grande richiamo internazionale. La sua attività si è svolta prevalentemente negli Stati Uniti, dov’è arrivato nel 1938, per sfuggire alle persecuzioni naziste. Ma le sue capacità non sono passate inosservate neppure nella sua terra natìa. Come testimoniano le due opere monumentali, quella dell’arredo della piazza “Satta”, a Nuoro, a metà degli anni ’60. E della sede del nuovo Consiglio regionale, a Cagliari, in via Roma, dove Nivola ha lasciato l’ultima impronta della poesia “applicata” alla scultura e all’arte nella sua espressione più larga.

Francesco Pirisi

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