I manufatti hanno in comune il fatto di essere passati tra le mani di mercanti d’arte condannati o sospettati di traffici illeciti
L’Italia richiede al Louvre sette reperti archeologici acquistati tra il 1982 e il 1995. Lo riferisce il quotidiano Le Monde, spiegando che i manufatti hanno in comune il fatto di essere passati tra le mani di mercanti d’arte condannati o sospettati di traffici illeciti. Un portavoce del museo parigino citato dai media francesi ha confermato la notizia, spiegando che a febbraio è stata trasmessa una lista con i nomi dei reperti dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, nel corso di una visita a Parigi tenutasi nell’ambito dell’esposizione al Louvre sul museo di Capodimonte.
“Ritengo che opere con una provenienza dubbiosa siano una macchia nelle collezioni del Louvre. Dobbiamo esaminare la situazione con rigore e lucidità”, ha detto la direttrice del Louvre, Luarence de Cars.