La Procura valuta il sequestro del cellulare di Apache La Russa. Il Presidente: “Si è passato il segno”

Salvatore

La Procura valuta il sequestro del cellulare di Apache La Russa. Il Presidente: “Si è passato il segno”

venerdì 14 Luglio 2023 - 20:23

“In ragione di quanto è accaduto fino ad oggi – fa sapere lo staff del senatore – la famiglia La Russa si è vista costretta ad incaricare l’avvocato Vinicio Nardo del Foro di Milano per tutelare l’onorabilità del presidente e degli altri componenti della famiglia“.

“Il presidente La Russa, dopo la nomina dell’avvocato Bazzoni da parte del figlio Leonardo, si è astenuto e si asterrà da qualsiasi commento diretto o indiretto sulla vicenda, avendo piena fiducia nell’operato dei magistrati della procura di Milano”. È quanto si fa sapere dallo staff del senatore e avvocato Ignazio La Russa che sottolinea che “da un punto di vista mediatico si ormai passato il segno. Più volte sono state pubblicate su quotidiani, giornali on line e sui social, le foto di un altro figlio del presidente, col nome del fratello, nonché ricostruzioni artefatte a fini suggestivi della vita giovanile dei fratelli La Russa e dello stesso Leonardo (definito ‘trapper’ per avere messo in rete solo nell’anno 2019, due canzoni col testo non suo, mentre è ormai al terzo anno di università).

Sul fronte delle indagini, la Procura di Milano starebbe vagliando il possibile sequestro del telefono utilizzato da Leonardo Apache La Russa la cui sim sarebbe però intestata al padre. Prosegue anche l’ascolto di testimoni, fra cui amici e conoscenti, e secondo fonti investigative, anche la madre della 22enne che ha denunciato il figlio del presidente del Senato. Sarebbe stata proprio lei nel pomeriggio del 19 maggio, giorno dopo la presunta violenza, ad accompagnare la figlia presso la clinica Mangiagalli dove la ragazza è stata visitata. Sarebbero una decina le persone che hanno riferito particolari sulla fatidica serata del 18 maggio presso l’Apophis club di Milano e una testimone avrebbe definito la giovane “non una persona particolarmente alterata”. Una dichiarazione che però va contro ad una prima ricostruzione di un’altra amica della 22enne che l’aveva definita “strana” dopo il cocktail che avrebbe ricevuto da Leonardo Apache.

Sarebbero una decina le persone che hanno riferito particolari sulla fatidica serata del 18 maggio presso l’Apophis club di Milano e una testimone avrebbe definito la giovane “non una persona particolarmente alterata”. Una dichiarazione che va però contro una prima ricostruzione di un’altra amica della 22enne che l’aveva definita “strana” dopo il cocktail che avrebbe ricevuto da Leonardo Apache.

L’indagine, coordinata dal pm Rosaria Stagnaro e dall’aggiunto Letizia Mannella e condotta dalla Squadra Mobile, procede e due giorni fa è stata convocata in Questura la presunta vittima.

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