24enne morto in una cava a Orosei: il processo va avanti, respinta la richiesta di nullità

Nessuna battuta d’arresto per il processo a Nuoro per la morte di Antonello Mereu, l’operaio di 24 anni deceduto il 13 marzo 2014 mentre lavorava in una cava di marmo a Orosei. La giudice monocratica Alessandra Ponti ha infatti respisto l’eccezione di nullità del dibattimento sollevata dall’avvocata Monica Macciotta, che tutela il fratello della vittima come parte offesa, per mancanza di notifiche al suo assistito.

Nella prossima udienza fissata per il 21 luglio, l’avvocata potrà costituirsi parte civile e formulare le sue conclusioni. Sul banco degli imputati, con l’accusa di omicidio colposo, ci sono Giovanni Mele, titolare della ditta per cui lavorava la vittima, e due dipendenti, Sergio Floris e Ignazio Masala, assistiti dagli avvocati Basilio Brodu, Gianfranco Mattana, Fabio Serra, Pasqualino Moi e Giovanni Colli.

Per tutti la pm Francesca Pala ha chiesto l’assoluzione e la trasmissione degli atti in procura per valutare la nuova ipotesi di reato di omicidio doloso. I periti del tribunale, infatti, avevano escluso un caso di morte bianca: “Il giovane operaio è stato ucciso – questo un passaggio della relazione finale – le lesioni al cranio non sono compatibili con l’incidente sul lavoro“. Il padre e la madre di Antonello Mereu si sono costituiti parte civile con l’avvocato Pietro Salis.

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Salvatore