L’Azienda di Trasporto Pubblico urbano (ATP) di Nuoro compie 50 anni. La storia dell’autobus in città, chiamato dai nuoresi da sempre “postalino”, ripercorre non solo la storia del capoluogo barbaricino ma di tutto il centro Sardegna, per cui Nuoro è stata storicamente centro erogatore di servizi amministrativi, commerciali e culturali.
Il 7 luglio, a partire dalle 11, nei locali di Sa Terra Mala, si svolgerà la cerimonia per festeggiare l’importante traguardo. Sarà presente l’assessore regionali dei Trasporti Antonio Moro, il presidente dell’ATP Stefano Flamini, il sindaco di Nuoro Andrea Soddu, l’amministratore straordinario della Provincia di Nuoro Costantino Tidu e le autorità politiche, militari e religiose del territorio.
LA STORIA – L’ATP è nata ufficialmente il 19 dicembre 1973 con decreto dell’allora prefetto di Nuoro, Riccardo Boccia, e contava appena nove dipendenti, quasi tutti conducenti degli autobus della ditta di trasporti Puggioni, in quel momento in crisi. Il rappresentante del Governo aveva trovato una soluzione alla crisi con l’assunzione dei lavoratori nell’azienda pubblica e la donazione di due autobus da parte della ditta privata. L’ATP diventò un Consorzio costituito dai due enti proprietari: il Comune di Nuoro con il 75% delle quote e la Provincia con il 25%.
L’ATP OGGI – Oggi l’azienda può contare su 30 autobus, 9 linee e 70 dipendenti e nel tempo ha trovato anche un’area in cui insediarsi, a Sa Terra Mala. Nel CDA quattro componenti su cinque sono donne. «In occasione dei 50 anni dalla nascita l’Atp spalanca le sue porte alla città con la quale intende creare un rapporto sempre più stretto – spiega il presidente Flamini – Questo è un momento importante per Nuoro che può vedere gli enormi progressi fatti dalla sua azienda di trasporti, che oggi è matura per occuparsi anche di altri servizi, come già succede in aziende analoghe in Sardegna e come abbiamo già iniziato a fare con la gestione dei parcheggi in città».
L’8 luglio Open day con visite guidate in azienda, musica, gadget e trasporto gratuito al museo dell’ISRE, alla casa di Grazia Deledda e ai siti nuragici di Noddule e Tanca Manna.