NUORO – «La decisione del Comune di conciliare al TAR le cause contro la Regione sulla creazione delle fondazioni per la gestione della biblioteca Satta e dell’università nuorese, è dovuta a una ragione ben precisa: il risultato che si intendeva raggiungere per vie legali è stato raggiunto con l’azione politica». Il sindaco Soddu a stretto giro di posta risponde alle accuse mossegli da Italia in Comune, Ripensiamo Nuoro, Altra Nuoro-Altra Sardegna che oggi, attraverso un comunicato stampa, gli hanno lanciato la mela avvelenata (APPROFONDISCI).

Le accuse sono quelle che Soddu, pur di occupare posti di potere all’interno degli enti in questione, oggi abbia scelto di salire sul carro di Solinas mentre ieri minacciava battaglia contro la giunta sardo-leghista.

Ma Soddu, con il suo solito aplomb, respinge ogni accusa: «Ebbene, quando non si conoscono gli argomenti, sarebbe buona pratica studiare prima di parlare per non correre il rischio di fare brutte figure, come in questo caso. Il Comune, infatti, ha ottenuto lo status di socio fondatore dei consorzi attraverso la modifica delle originarie leggi impugnate, effettuata dal consiglio regionale con la Legge finanziaria 2023. Questo ha rappresentato un enorme successo politico della nostra amministrazione, di cui chi oggi accusa si dovrebbe rallegrare. Se non fosse che, nella smania di voler attaccare la mia persona, viva continuamente staccata dalla realtà e perda di vista l’interesse per i cittadini. Il Sindaco chiarisce che non gli spetta nessuna indennità aggiuntiva, perché non gliene può spettare per legge e di sicuro in quei CDA verranno delegati dei rappresentanti, così come previsto dalla norma».

«Il sindaco è stato eletto dal popolo e percepisce le indennità stabilite dalla legge. Tra l’altro ricordo che un anno fa abbiamo anche rinunciato alla parte di aumento prevista dalla legge e non finanziata da Regione per non gravare sulle casse del comune. Precisato tutto ciò, a questo punto i gruppi firmatari dovrebbero dire chiaramente, se non altro per onestà verso gli elettori, se siano dentro o fuori dalla maggioranza, considerato anche che i loro consiglieri siedono nelle commissioni nel numero che gli spetterebbe come se ne facessero parte, ma dall’azione politica traspare il contrario».

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