Nell’udienza di ieri in tribunale a Nuoro, era attesa la sentenza nei confronti dei tre imputati, ma c’è stato un nuovo colpo di scena nel processo per la morte di Antonello Mereu (APPROFONDISCI), un giovane operaio di 24 anni di Dorgali deceduto il 13 marzo 2014 mentre lavorava in una cava di marmo a Orosei.
L’avvocata Monica Macciotta, che tutela il fratello della vittima come parte offesa, ha eccepito la nullità del dibattimento per mancanza di notifiche al suo assistito. Per questo ha sollecitato il ritorno alla fase preliminare, consentendo così la partecipazione al processo anche del congiunto della vittima, oltre ai genitori, parti civili con l’avvocato Pietro Salis.
I legali della difesa, Basilio Brodu, Gianfranco Mattana, Fabio Serra, Pasqualino Moi e Giovanni Colli, si sono opposti all’eccezione perché infondata: la giudice monocratica Alessandra Pontis ha chiesto alla pm Francesca Pala l’acquisizione del fascicolo dell’udienza preliminare e si pronuncerà nella prossima udienza dell’11 luglio.
Sul banco degli imputati, accusati di omicidio colposo, ci sono Giovanni Mele, il titolare della ditta per cui lavorava l’operaio, e due dipendenti, Sergio Floris e Ignazio Masala.
La pm ha chiesto per tutti l’assoluzione e la trasmissione degli atti in procura per valutare la nuova ipotesi di reato di omicidio doloso. Con un primo colpo di scena, infatti, i periti del tribunale avevano escluso la morte bianca: “Il giovane operaio è stato ucciso – questo un passaggio della relazione finale – le lesioni al cranio non sono compatibili con l’incidente sul lavoro“.