Nuoro. Don Luigi Ciotti ricorda la figura di Don Milani: “Un personaggio scomodo e di grande attualità”

Franceschino Nieddu

Nuoro. Don Luigi Ciotti ricorda la figura di Don Milani: “Un personaggio scomodo e di grande attualità”

giovedì 29 Giugno 2023 - 18:24
Nuoro. Don Luigi Ciotti ricorda la figura di Don Milani: “Un personaggio scomodo e di grande attualità”

Nuoro, don Luigi Ciotti (foto S.Novellu)

NUORO – Sempre dalla parte dei deboli e dei giovani ma anche un uomo scomodo, esigente e provocatore. Questo era don Lorenzo Milani, nato a Firenze il 27 maggio del 1923.

Cento anni dopo, la diocesi di Nuoro lo ricorda attraverso un’altra figura forte e resiliente, don Luigi Ciotti, fondatore dapprima del Gruppo Abele, per l’aiuto ai tossicodipendenti e alle altre varie dipendenze, quindi dell’associazione Libera contro i soprusi delle mafie in tutta Italia.

Nuoro, l'incontro con don Luigi Ciotti (foto S.Novellu)

Nuoro, l’incontro con don Luigi Ciotti al teatro San Giuseppe (foto S.Novellu)

Ieri pomeriggio, nel primo dei tre appuntamenti sardi organizzato a Nuoro in un teatro della chiesa di San Giuseppe pieno al limite della sua capienza, don Ciotti ha entusiasmato e appassionato la folta platea attenta al suo messaggio di non trascurare i giovani e di rivalutare il ruolo fondamentale della scuola: «Ricordare don Milani significa ricordare le tante Barbiana che esistono in tutto il mondo, dove c’è ingiustizia, malaffare e diseguaglianza».

Nuoro, il prefetto Dionisi all'incontro con don Luigi Ciotti (foto S.Novellu)

Nuoro, il prefetto Dionisi all’incontro con don Luigi Ciotti (foto S.Novellu)

Ciotti ha poi ricordato il ruolo delle istituzioni che devono prendere esempio da educatori come don Milani e coinvolgere e motivare i giovani per un reale riscatto sociale e ha fatto delle riflessioni sulle zone interne dell’Isola: «Se i giovani fuggono da un territorio o lasciano l’Italia c’è una forte anomalia nel sistema che va analizzata nel profondo e non solo superficialmente».

Barbiana, don Milani in aula con i suoi allievi

Barbiana, don Milani  con i suoi allievi

Don Ciotti poi ha rievocato le fasi più importanti della vita di Don Milani: dalla fondazione della  prima scuola popolare nella parrocchia di San Donato a Calenzano, alle porte di Firenze  per garantire una istruzione a tutti e ai più deboli, al confino a “Barbiana” un paese di 124 abitanti nei monti del Mugello. Qui ha fatto la sua esperienza più forte specialmente con i giovani. Per convincere gli abitanti del paese a mandare i propri figli a scuola attuerà anche lo sciopero della fame con il risultato non solo di strutturare quella generazione ma di creare a Barbiana una scuola all’avanguardia, dove si studiano le lingua straniere: l’inglese, il francese, il tedesco e persino l’arabo. Si organizzano viaggi di studio e lavoro all’estero.

Nuoro, monsignor Antonello Mura con don Luigi Ciotti (foto S.Novellu)

Nuoro, monsignor Antonello Mura con don Luigi Ciotti (foto S.Novellu)

Nel 1967 don Milani scuote la Chiesa e tutta la società italiana con la pubblicazione del libro: Lettera a una professoressa, scritto insieme ai ragazzi della scuola di Barbiana. Il libro denuncia l’arretratezza e la disuguaglianza presenti nella scuola italiana che, scoraggiando i più deboli e spingendo avanti i più forti, sembra essere ispirata da un principio classista e non di solidarietà; un atto d’accusa verso l’intero sistema scolastico.

Nuoro, monsignor Antonello Mura con don Luigi Ciotti (foto S.Novellu)

Nuoro, monsignor Antonello Mura con don Luigi Ciotti (foto S.Novellu)

È scritto in un italiano semplice; la prima stesura viene fatta leggere da un contadino che sottolinea le parole che non capisce affinché l’autore possa apportare al testo tutte le modifiche necessarie e renderlo accessibile a tutti. Il libro, però, riceve un’accoglienza fredda. Un’unica eccezione illustre: Pier Paolo Pasolini. Soltanto dopo la morte del priore il libro diventa un caso letterario, nonché uno dei testi sacri del ’68 italiano. Lettera a una professoressa diviene simbolo di cambiamento per una scuola veramente per tutti.

F.Nieddu

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