Negli anni dei sequestri di persona ha liberato numerose persone ostaggi dei sequestratori e catturato decine di latitanti. Ora la Questura di Nuoro gli dedica una sala. Venerdì 30 giugno – alla presenza delle autorità militari, politiche e religiose – all’Ispettore capo della Polizia di Stato, Salvatore Pilia sarà intitolata l’aula didattica. Nato a Villaputzu nel 1925, per decenni è stato comandante della squadra anti abigeato e poi della sezione catturandi della Squadra Mobile barbaricina, ma prima ancora partecipò al secondo conflitto mondiale. Nel dopoguerra, decise di arruolarsi nel corpo delle guardie di Pubblica Sicurezza. Assegnato alla Questura di Nuoro in un’epoca difficile sotto il profilo della criminalità – gli anni ’60, ’70 e ’80 – si fece subito notare arrivando a comprendere a fondo le dinamiche barbaricine negli anni di maggiore virulenza del fenomeno del banditismo e dei sequestri. Esperto delle campagne del territorio si poneva un solo obiettivo: rintracciare la vittima del sequestro, restituirla ai suoi affetti e catturare i banditi. Andò in pensione nell’aprile 1985 dopo 40 anni di onorato servizio e dopo soli tre anni morì. Durante la carriera è stato insignito di 20 premi in denaro, 5 lodi, due encomi solenni, due croci al Valor Militare, una medaglia di bronzo al Valor Militare e una medaglia d’argento al Valor Civile, per le sue operazioni e dopo 5 conflitti a fuoco. La medaglia d’argento al Valor Civile fu il riconoscimento per la liberazione dell’imprenditore di Oliena, Tonino Caggiari, nel drammatico conflitto di Osposidda avvenuto nel gennaio 1985 nelle campagne di Orgosolo, in cui persero la vita quattro rapitori e il sovrintendente Vincenzo Marongiu. Tra i sequestrati liberati da Pilia, anche Enzo Boschetto, Italo Maffei, Carlo Travaglino, Giovanni Tamponi, Pasqualba Rosas, Massimo Amatori e Ivan Mulas. “La proposta di intitolare a lui l’aula didattica della Questura vuole essere non solo il riconoscimento tangibile dei suoi meriti di servizio, ma anche uno stimolo per tutto il personale, soprattutto quello più giovane, a prenderlo ad esempio e modello di riferimento”, afferma il questore di Nuoro Alfonso Polverino.