NUORO – L’alzabandiera e l’esecuzione dell’Inno d’Italia hanno aperto, ieri mattina, la solenne celebrazione della 77° anniversario dalla Fondazione della Repubblica Italiana, ai Giardini di piazza Vittorio Emanuele. Dopo la deposizione di una corona d’alloro in omaggio ai caduti nella Grande Guerra, al suono del Silenzio, ha preso vita la cerimonia ufficiale presieduta dal prefetto di Nuoro Giancarlo Dionisi alla presenza dei vertici e delle rappresentanze dei tutte le Forze armate.
Alle 10,30, dopo la lettura del messaggio augurale del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si è proceduto alla consegna delle onorificenze dell’ordine al merito della Repubblica Italiana.
Il Prefetto ha quindi sottolineato che «La Festa della Repubblica non può e non deve essere un retorico esercizio di memoria. Il sacrificio di vite che 77 anni fa ci permisero di porre le basi per la rinascita di questo Paese devono rimanere nelle nostre coscienze e nell’azione quotidiana di ciascuno di noi e in particolare di coloro che ricoprono cariche politiche o adempiono a funzioni pubbliche ma anche di coloro che esercitano attività professionali o d’impresa».
Sono orgoglioso di essere un Prefetto della Repubblica – ha aggiunto – che significa esserne al servizio e operare perché i diritti e le garanzie che incarna devono assicurare ai singoli, ai corpi sociali e alle imprese, possano esprimersi nel rispetto delle regole ma anche con la libertà riconosciuta».
Dionisi ha poi evidenziato le opportunità che possono derivare dal PNRR: «Nuoro e la provincia beneficeranno di importanti risorse che, anche con le necessarie modifiche ed implementazioni progettuali e finanziarie, che io stesso mi sto premurando di chiedere, spero possano risolvere antichi problemi di carenze infrastrutturali, di ammodernamento e adeguamento degli assets produttivi, di innovazione tecnologica e trasformazione energetica. Dobbiamo tutti lavorare affinché i progetti importanti che sono stati definiti giungano a compimento nei tempi previsti con il risultato sperato e soprattutto impedendo che interessi illeciti si possano insinuare».
Dopo un ringraziamento al suo staff, e alle Forze dell’orine che operano nel territorio, al Sindaco e agli amministratori comunali e al Vescovo, il suo pensiero è andato poi agli uomini della Polizia Penitenziaria «Con particolare riguardo a quanti prestano servizio presso il Carcere di Badu e Carros, il cui encomiabile lavoro sto cercando di rendere più sicuro, umanamente sopportabile e, ovviamente, rispondente alle esigenze di sicurezza del nostro territorio».
«Il mondo è un bel posto – ha concluso – e per esso vale la pena di lottare. Nuoro, con la sua provincia, è un bel posto e occorre lottare per migliorarlo, renderlo al passo con i tempi, portarlo al livello delle altre realtà della Sardegna e del Continente, far sì che i giovani, i lavoratori, le famiglie, le imprese di questa comunità possano mettere a frutto le straordinarie potenzialità di cui questo meraviglioso territorio è indubbiamente ricco. Non lasciamo, non lasciamo che la rassegnazione prenda mai il sopravvento».
Le celebrazioni si sono chiuse in Prefettura, con la consegna dellaa medaglia d’onore ai familiari di 13 internati nei lager nazisti, 12 di Lodè e uno di Triel: Matteo Achenza, Pietro Canu, Francescangelo Carta, Alfredo Curreli, Lula Curreli, Angehelo Deiana, le Depalmas, Antonio Farris, Battista Piras, Pietro Piras, Michele Sanna, Antonio Secci e Giovanni Battista Usai.