NUORO – Un altro tassello pronto ad sparire dal puzzle vergognoso dello smantellamento della Sanità Nuorese. È quello relativo all’ambulatorio di Ematologia dell’ospedale San Francesco, chiuso da circa un mese e, a breve, forse a giugno, potrebbe chiudere i battenti anche il reparto considerato tra i 30 migliori a livello nazionale.
Il punto nodale è sempre lo stesso: la carenza di medici, attualmente in quattro più il facente funzione. Medici che, nonostante le 60 ore settimanali non riescono più a coprire i turni e garantire i servizi per i circa settanta pazienti che ogni giorno arrivano dal tutto il Nuorese, da una parte dell’Ogliastra e da tutto il centro Sardegna. Si tratta di malati oncologici con leucemie e linfomi che già per la chiusura dell’ambulatorio si sono dovuti “arrangiare” o ricorrendo al Pronto Soccorso (intasandolo ulteriormente poiché già sovraffollato) oppure rivolgendosi ai Reparti di Ematologia di Cagliari o Sassari o addirittura con i viaggi della speranza verso altre regioni d’Italia. Se a giugno, come già paventato, chiude definitivamente anche il reparto salteranno anche i trapianti di midollo osseo e il day hospital (il reparto è un semi intensivo) per 14 pazienti quanti sono i posti letto attualmente.
Ovviamente dal reparto i medici sono costretti a tacere o altrimenti rischiano il licenziamento in tronco, mentre qualche paziente, dato che ne va della sua stessa vita ha avuto il coraggio di parlare e denunciare una situazione assurda e surreale.
Qualcuno ha anche provato a rivolgersi alla ASL, il cui direttore generale è già stato informato della grave criticità e ci sarebbe già stata qualche riunione con il facente funzione del reparto ma pare che, al momento, la ASL locale non possa fare praticamente nulla per scongiurare l’imminente pericolo di chiusura, l’ultima parola (come sempre) spetta a Cagliari.
E i famosi concorsi bamditi per far venire i medici a Nuoro? Ci sono, ma non essendo specifici per il territorio ma unificati, ovviamente i professionisti scelgono mete più allettanti come Cagliari e Sassari. L’ultima spiaggia sarebbero gli specializzandi ma sono sempre decisioni che devono prendere i vertici mentre i medici di Ematologia continuano a resistere e fare un lavoro straordinario.
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