Tre compagini ai blocchi di partenza si sfideranno, alla fine di maggio, alla conquista dell’amministrazione comunale. La maggioranza uscente, quasi senza soluzione di continuità, se si eccettua l’uscita di due attuali assessori, Mariano Meloni e Filomena Colleo, e di un paio di consiglieri, non senza qualche mal di pancia, ripresenta la compagine attuale con Rossana Ledda in testa, salvo sorprese dell’ultimo minuto.
Sarà candidato come consigliere, anche il sindaco uscente Antonio Succu, che avendo maturato due legislature, non può più ricoprire la carica di primo cittadino. In compenso si aggiungono rappresentanti del mondo cattolico come Monica Tolu, o Gina Falchi e qualche imprenditore come Umberto Guiso.
Senza molte sorprese la lista presentata da Riccardo Uda, già sindaco dal 2008 al 2013, che presenta una civica, Macomer Civica, che riprende quasi tutto l’elenco dei consiglieri che, nella scorsa legislatura, si erano, a turno, dimessi per protesta. La lista rappresenta tutte le colorazioni politiche, dalla destra all’estrema sinistra.
La novità è la terza compagine, che si definisce rigorosamente civica, Macomer 2030, che vede candidato a sindaco il giovane Luca Pirisi, 35 anni economista. Nella lista sono presenti 9 donne, 7 consiglieri sotto i 40 anni e 3 sotto i 20, con una connotazione giovanile e di rinnovamento. Sono tuttavia presenti canditati con ruoli nell’imprenditoria come Lorenzo Sanna, direttore della FOI e vice presidente di Confindustria, Rappresentanti della cultura come Luciana Uda, o dell’arte come Rossana Cossu, direttrice di coro, o Valeria Tola, ceramista.
Per la prima volta poi si presenta in città una esponente dei nuovi italiani, Sara Bikri, proveniente dalla comunità marocchina. Non si presenta il MoVimento 5 Stelle, che pure alle ultime elezioni politiche era il secondo partito in città, dopo il centro destra, e aveva un rappresentante nello scorso Consiglio.
l compito che aspetta la lista che vincerà non è dei più facili. La città attraversa un momento difficile, con una crisi economica non ancora superata, e questioni non risolte come la sopravvivenza del Consorzio Industriale o l’abbandono di molti servizi, compresa la crisi della santità.
Pier Gavino Vacca
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