Nuoro. «Abbiamo letto con sgomento le affermazioni vittimistiche del Presidente Emilio Zola».
Lo afferma il consigliere e presidente della commissione comunale Attività produttive Giovanna Obinu in seguito alle dichiarazioni di Zola dopo la sfiducia nei suoi confronti per l’incarico da presidente della Commissione lavori Pubblici e Sport (APPROFONDISCI)
«Non è certo una questione di numeri, piuttosto di atteggiamento del Presidente Zola, che anche da ultimo, nonostante la richiesta formale del 24 marzo 2023 di 6 su 8 Commissari (ad esclusione del medesimo Presidente e del Commissario consigliere Prevosto), che avevano chiesto la convocazione della Commissione con specifici argomenti da porre all’ordine del giorno, non ha dato alcun riscontro, preferendo convocare arbitrariamente una seduta con un Ordine del giorno generico, senza alcuna preventiva istruttoria documentale, che infatti abbiamo abbandonato per protesta. Questo lui non lo dice. E non dice neppure di essersene infischiato della nostra richiesta. È anche vero che il Presidente Zola è stato eletto con un Programma elettorale ben preciso che aveva dei punti tra i quali il PUMS, e che proprio il PUMS è stato oggetto del famigerato documento dell’intergruppo – firmato anche dal consigliere Emilio Zola – dove al punto 6 del documento di novembre 2022 è scritto che il Piano era in attesa di essere adottato in Consiglio Comunale e che avrebbe rappresentato un importante strumento “per soddisfare i bisogni di mobilità degli individui al fine di migliorare la qualità della vita in citta nel medio – lungo termine”, ma anche su questo aspetto il Presidente Zola ha ingaggiato una guerra all’Amministrazione che appare – la sua sì- una ritorsione».
Quale sicurezza e affidabilità può esserci in un Presidente che non perde occasione per utilizzare ogni sede istituzionale per sconfessare sé stesso? Che ha tradito il suo mandato elettorale? Che anziché creare occasioni di dialogo costruttivo non perde occasione per ingenerare sterili contestazioni? Su qualsiasi punto – anche sul bilancio.
«Se avesse dignità, visto che ben sei commissari su otto hanno chiesto le sue dimissioni, dovrebbe dimettersi. Cosa, che stia pur certo io per prima farei se mi trovassi nella sua stessa condizione».