1972- 2022 . Cinquanta anni di ISRE (Istituto Superiore Ragionale Etnografico), un’istituzione che nel tempo ha gettato le basi per lo studio, la conservazione, la musealizzazione e la divulgazione della cultura e delle tradizioni della Sardegna, sia all’interno dei propri spazi espositivi sia attraverso le proprie pubblicazioni.
Un’Istituto, l’Etnografico di Nuoro, attraverso i decenni è stato capace di innovarsi e rinnovarsi, fino a divenire concettualmente un sinonimo della Sardegna più autentica ed è riuscito a vincere le sfide dell’era moderna ampliano la propria offerta con festival, convegni, seminari, stages nazionali e internazionali, senza rinunciare per questo a portare avanti tenacemente la propria ricerca sul campo e ad ampliare i suoi archivi.
E tutto questo è accaduto e accade ancora oggi, orgogliosamente, nel Capoluogo barbaricino, dove l’ISRE ha contribuito e continua a contribuire a farne la capitale culturale della Sardegna.
Fu l’archeologo Giovanni Lilliu il primo firmatario della relazione che accompagnava il progetto di legge presentato in Consiglio regionale per l’istituzione dell’Istituto Superiore Ragionale Etnografico il 7 maggio del 1971, un anno speciale in quanto ricorreva anche il centenario della nascita della scrittrice Premio Nobel Grazia Deledda. Insieme a Lilliu firmarono il documento anche Pietrino Melis, Mario Melis, Angelo Rojch, Gonario Gianoglio e Nino Carrus.
La loro proposta, pur con qualche modifica non sostanziale, fu approvata, e approvata all’unanimità con la legge regionale n° 26 del 5 luglio 1972.
Da allora sono passati Cinquant’anni e oggi, 30 marzo 2023, l’Istituto superiore viaggia anche sul web e lo fa attraverso le pagine di Cronache Nuoresi che, a proposito di ricorrenze, proprio quest’anno festeggia i suoi primi dieci anni di attività, sempre a Nuoro.
Oggi inauguriamo una rubrica speciale dedicata al Cinquantenario dell’ISRE, all’interno della quale analizzeremo e racconteremo i vari ambiti di attività dell’Istituto e i protagonisti che li rendono possibili. E la apriamo con una puntata dedicata al Museo del Costume.
Salvatore Novellu – © Riproduzione riservata