I Nuoresi con grande entusiasmo hanno partecipato alla giornata del FAI a Nuoro. Sono oltre 250 i visitatori che hanno accolto l’invito di entrare per ammirare il restauro del vecchio ospedale San Francesco che a breve ospiterà il poliambulatorio ex Inam, l’ufficio di Igiene, il consultorio familiare e diversi altri uffici amministrativi, prendendo il nome di “Casa della Comunità San Francesco” (APPROFONDISCI).
La giornata di ieri è stata organizzata anche in collaborazione con l’ASL: quando fu aperto per la prima volta al pubblico, nel 2015, in occasione della 21esima giornata Fai di Primavera, il sito era un cantiere aperto e i lavori in corso permisero di intravvedere appena gli antichi pavimenti in graniglia, il portone d’ingresso, le antiche inferriate restaurate.
Oggi però, oltre alla visione di locali magistralmente restaurati e adeguati alle nuove esigenze e alle recenti normative in materia di sicurezza e di ottimizzazione energetica, è stato possibile vedere da vicino anche un pezzetto di futuro della sanità, con le sale di monitoraggio per teleassistenza e telemedicina, nuovo modello di medicina a distanza. Il tutto è stato perfettamente illustrato dagli studenti delle scuole superiori cittadine.
Le prime testimonianze di una struttura sanitaria a Nuoro risalgono al 1900 quando in località “Sa Marine“, venne costruito il primo nucleo dell’Ospedale San Francesco di Nuoro, che ereditava il lungo lavoro di reperimento dei fondi da parte della Pia Opera San Francesco, del Comune di Nuoro, della Congregazione di Carità e di alcune facoltose famiglie. Queste ultime dettero il contributo decisivo di 35 mila lire (1000 lire ciascuna) affinché il progetto disegnato dell’architetto Pietro Nieddu diventasse realtà. Il nosocomio divenne operativo nel 1904 ma bisogna aspettare il 1933, quando grazie ad un ampliamento, raggiunse il traguardo di 50 posti letto, con assistenza limitata alle urgenze chirurgiche, ostetriche e mediche.
Il 21 aprile di quello stesso anno, l’ospedale venne ufficialmente inaugurato da tutte le autorità civili e religiose, compreso il Presidente del Consiglio, Benito Mussolini, che aveva contribuito a finanziarie vari ampliamenti. Seguirono anni di nuovi interventi migliorativi, soprattutto dal dopoguerra fino al 1970, quando la struttura venne progressivamente dismessa per essere sostituita dall’attuale Ospedale San Francesco, che fu costruito in località Biscollai.