Era il 17 giugno del 2022 quando in un’abitazione di  Burgos era stata ritrovato dai soccorritori il cadavere di una neonata di circa cinque giorni, la macabra scoperta era stata fatta dopo la chiamata degli stessi familiari della bambina. Oggi a distanza di nove mesi l’inchiesta si è  chiusa e si aprono le indagini per la mamma, i nonni materni e la sorella della madre. Lo hanno stabilito i giudici del tribunale di Nuoro, secondo quanto riporta oggi il cartaceo, quella bambina, nata prematura tra la 32esima e la 34esima settimana di gravidanza, aveva solo bisogno di cure. Sin da quando era ancora nel grembo materno. Per sei giorni invece, la mamma, i nonni materni e la sorella della madre, che vivevano tutti nella stessa casa a Burgos, non hanno chiesto aiuto a specialisti. Nè prima nè dopo il parto (APPROFONDISCI).

Secondo quanto ricostruito dai pm nuoresi la mamma della bimba durante la gravidanza non ha effettuato alcuna visita medica che avrebbe potuto permetterle di identificare i rischi del parto anticipato. E nemmeno dopo il parto in casa ha chiesto assistenza.

Sono stati chiamati i medici solo quando era già troppo tardi, così la piccola Giulia è morta di inedia, per via di uno stress respiratorio con ulcere e infiammazioni all’ombelico.