82 anni ma il piglio di una ragazzina Suor Elisa, al secolo Elisa Carta, originaria di Sindia racconta i suoi incontri con gli ultimi del mondo. Suor Elisa ha raccolto in un libro le sue esperienze, e qui le racconta, ad un attentissimo uditorio, nell’Università della Terza Età di Bosa. Prima un tirocinio a Roma dove sperimenta che gli ultimi e i deboli sono anche qui, da noi, e non soltanto in sperduti paesi del terzo mondo. L’incontro e l’abbraccio con un maleodorante senzatetto nella stazione Termini, l’aiuto a trovare la sua strada ad una terrorista confusa, saranno alcuni degli episodi che serviranno a temprare il suo animo. Intanto qualcuno la guarda e, a un certo punto, ritiene che sia matura per partire in missione in Africa. Con un’altra originaria di Sindia, Anna Cambula ed un’altra sarda, Angela Murgia, nel 1976, vengono spedite in Togo, un poverissimo stato africano, dal clima torrido, vittima di governanti corrotti e golpisti, martoriato da incursioni di terroristi del vicino Burkina Faso e la criminalità organizzata del posto. Tre suoricine, più o meno trentenni , che vengono mandate all’avventura e dovranno, da sole, farsi le ossa ed affrontare le difficoltà. E qui conosceranno la paura, la fame , e la sete. Così come quando, vedendo sparire le preziose patate regalate e dopo aver, su suggerimento, acchiappato il ladro, che era un topo, scoprono che la bestia può fare felice un giovanotto che intende mangiarselo, o quando, dopo aver accolto e sfamato un bambino di 4 anni, abbandonato dalla madre, quest’ultimo interrompe il pasto perché “ se mangio tutto cosa resterà per domani”. Quel bambino, Rabby, ora è un giovanotto che sta per laurearsi in giurisprudenza. E non sono mancate le soddisfazioni come la visita del Papa, che le ha incoraggiate, ma anche la realizzazione di un pozzo, in un paese afflitto dalla sete, in Burkina Faso, addirittura in un clima , all’inizio, di ostilità della popolazione del villaggio e con i soldi ricavati dalla vendita degli ori di una Madonna del Lazio, che non si sarà certo offesa per la transazione. Questo e tanti altri nel libro di Suor Elisa. Ma non finisce qui. L’ex novizia di Sindia ha fondato una ONLUS, la SeAMi, che ha realizzato interventi in tre o 4 stati africani. Tra i principi del sodalizio alcuni che, se venissero applicati, sarebbero la soluzione dei mali dei paesi più poveri, come l’emancipazione mediante l’istruzione, l’autodeterminazione e la cessazione dello sfruttamento delle ricchezze di quei territori da parte delle multinazionali neocolonianiste.
Pier Gavino Vacca