Procede spedito il progetto “scompenso cardiaco”: un percorso che permetterà un miglioramento della gestione dei pazienti con questa patologia in tutto il territorio della ASL n. 3 di Nuoro.
Il progetto è basato su un “clinical need”, ovvero la necessità di gestire e curare al meglio e correttamente i pazienti con scompenso cardiaco cronico nel territorio, che ormai è presente in tutte le aziende sanitarie non solo dell’Isola, evitando ricoveri spesso non necessari nei reparti ospedalieri. Anche perché, spesso, sono proprio queste ospedalizzazioni improprie che congestionano i reparti ospedalieri e i Pronto Soccorso riducendo la qualità delle cure erogate.
La ASL n. 3 di Nuoro ha, quindi, promosso questo percorso che si basa su questi punti. Censimento di tutti i pazienti nel territorio della ASL di Nuoro con diagnosi di scompenso cardiaco.
Molti di loro hanno dei sintomi non particolarmente eclatanti, riuscendo ancora a condurre una vita di discreta qualità, e proprio per questo motivo vengono trattati, da un punto di vista medico, in maniera sub ottimale. La ASL 3 Nuoro ha promosso degli incontri tra la Cardiologia dell’Ospedale San Francesco e i medici di base dei vari Distretti Socio Sanitari aziendali (il primo Distretto interessato è stato Macomer, mentre il prossimo 2 marzo è previsto in incontro a Sorgono, poi a seguire gli altri), proprio con l’obiettivo di reclutare questi pazienti che rappresentano la parte sommersa del problema.
Una quota, però, costituita da una parte molto numerosa di pazienti. Quindi ogni “alert”, anche di una sola piccola parte di questa parte sommersa, diventa una massa critica per l’intero sistema sanitario. Ed è quanto succede nella realtà quotidiana;
Individuazione dei pazienti da seguire con la telemedicina.
È il punto centrale del progetto, che permette alla Azienda socio sanitaria locale di Nuoro di allinearsi con le migliori realtà assistenziali. Il team che sta coordinando il progetto ha già reclutato oltre 50 pazienti con storia di scompenso cardiaco. Nel corso delle prossime settimane si arriverà gradualmente a 400 pazienti seguiti.
Ma cosa vuol dire telemedicina? Ma conviene davvero? È sicura? In pratica i pazienti seguiti con questo sistema verranno dotati di strumenti molto semplici come una bilancia, un glucometro, un saturimetro, uno sfigmomanometro, un termometro, un apparecchio che permette di eseguire un elettrocardiogramma. I risultati delle misurazioni saranno trasmessi direttamente e automaticamente ad una centrale di rilevamento, che permetterà di avere – giorno per giorno – la situazione in tempo reale di quel paziente.
Qualora la centrale dovesse riscontrare delle fluttuazioni patologiche dei parametri misurati, verrà attivato l’Infermiere di comunità, che controllerà il paziente e avviserà il medico di base. Se la situazione dovesse richiedere l’intervento di un cardiologo, sono stati predisposti degli “slots” negli ambulatori della cardiologia territoriale, in modo da garantire una valutazione specialistica entro 48 ore. Per i casi più gravi è prevista la tele visita con la Cardiologia del San Francesco o la consulenza direttamente in Cardiologia, dove sono previsti 20 slots settimanali dedicati a questi pazienti . L’obiettivo è razionalizzare gli accessi in ospedale dei pazienti scompensati, trattandoli in maniera corretta a casa loro con l’ottimizzazione della terapia. Un team specializzato si occuperà di dare alle famiglie dei pazienti tablet e accessori per le misurazioni e di fornire le spiegazioni (semplici) che ne permetteranno l’utilizzo.
«Questo progetto – spiega il Direttore della Cardiologia nuorese, Mauro Pisano – è una parte di una nuova strategia del trattamento dello scompenso cardiaco, che prevede inoltre, tramite il monitoraggio in remoto dei portatori di pace maker e defibrillatori, l’utilizzo di algoritmi che predicono quali pazienti possano andare incontro a scompenso cardiaco a breve termine, permettendo quindi una diagnosi precoce e quindi un trattamento tempestivo».
«L’intero sistema – aggiunge il Direttore Generale dell’ASL n. 3, Paolo Cannas – va considerato una vera innovazione nel campo delle cure dello scompenso cardiaco, e quando sarà a regime (nel giro di pochi mesi), garantirà una razionalizzazione dei ricoveri e un’assistenza di qualità ai pazienti che verranno curati all’intero di una rete che mette in comunicazione i medici di base, i cardiologi del territorio, gli infermieri e il centro ospedaliero di riferimento