Quando si voleva cedere la Sardegna alla Francia. E Mazzini disse “No”: se ne parla oggi, sabato 25 febbraio, all’Asproni

Salvatore

Quando si voleva cedere la Sardegna alla Francia. E Mazzini disse “No”: se ne parla oggi, sabato 25 febbraio, all’Asproni

venerdì 24 Febbraio 2023 - 19:57
Quando si voleva cedere la Sardegna alla Francia. E Mazzini disse “No”: se ne parla oggi, sabato 25 febbraio, all’Asproni

Nel quadro delle manifestazioni per la celebrazione del centocinquantesimo della morte di Giuseppe Mazzini, l’Associazione Mazziniana di Nuoro “Giorgio Asproni” ha organizzato per oggi, sabato 25 febbraio, a partire dalle 11,30 un incontro di studio presso l’aula magna del Liceo Classico Asproni.

Nel corso dei lavori il prof. Annico Pau, terrà una conversazione sul tema: “Giuseppe Mazzini, la Sardegna e il sodalizio politico con Giorgio Asproni”.

Giuseppe Mazzini, con una serie di articoli, pubblicati sul giornale mazziniano L’unità italiana, nei giorni 1, 5 e 11 giugno del 1861, intervenne in favore della Sardegna difronte ad una paventata cessione alla Francia della nostra isola. Le considerazioni contenute negli articoli, secondo le intenzioni di Mazzini, miravano ad esaltare lo spirito d’italianità del popolo sardo e far diventare la questione sarda una questione nazionale.

Le prime notizie sulla cessione della Sardegna iniziarono a diffondersi nel mese di febbraio del 1860 allorché un giornale inglese (il Norming Post) diffuse una nota in cui Cavour affermava: che “… l’Italia aveva “tre Irlande”: la Savoia, Genova e la Sardegna”. Questa notizia ebbe vasta eco soprattutto nel governo Inglese preoccupato dell’espansione dell’influenza francese nel mediterraneo e tra i patrioti italiani diffidenti nei confronti di Cavour, visti i precedenti della cessione della Savoia.

È importante sottolineare che il testo di Mazzini sulla Sardegna fu sollecitato da Asproni e in parte scritto da lui stesso. Nel corso dei lavori verrà ricordata la figura del deputato bittese Giorgio Asproni, repubblicano e federalista, giornalista, polemista brillante e profondo, collaboratore e direttore di giornali di orientamento democratico.

Con preghiera di pubblicazione.

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