NUORO – Vertice in Prefettura questa mattina a Nuoro sull’emergenza cavallette. Un tavolo dove oltre il prefetto Giancarlo Dionisi erano presenti l’assessore regionale all’Agricoltura, Valeria Satta, insieme ai tecnici Laore, Forestas e ai rappresentanti della Provincia.
Per l’emergenza cavallette, nella finanziaria, sono già stati destinati 4milioni di euro e l’assessore Satta non esclude che altre risorse saranno recuperate per quella che si sta manifestando una e vera propria calamità naturale, specialmente per le zone del centro Sardegna.
Da metà marzo inizierà il monitoraggio, anche con il supporto di un centinaio di uomini dell’Esercito (complessivamente le forze in campo saranno circa 300) che dovranno segnalare le aree delle uova delle cavallette.
Nel momento in cui si passerà alla fase operativa bisognerà capire come reclutare i disinfestatori che attualmente conta appena diciotto operai specializzati che fanno capo alla Provincia. Per incrementare il numero di coloro che si occuperanno di eliminare materialmente le cavallette si faranno accordi con delle aziende private. Oggi però queste modalità non sono state esposte.
I pesticidi. Per la disinfestazione verrà usata la deltametrina che è un prodotto di sintesi che non potrà essere usato nelle aree biologiche dove è stata chiesto al Ministero di utilizzare i piretroidi ovvero pesticidi a base naturale. I Comuni dovranno fare le ordinanze per poter accedere ai terreni privati e man mano che le superfici verranno disinfestate si dovrà procedere allo spostamento del bestiame e degli alveari; insomma un lavoro certosino che non sarà semplice strutturare.
Durante il confronto di questa mattina, il direttore di Forestas Salvatore Mele ha evidenziato come le arature potevano essere uno stratagemma fondamentale per l’uccisione delle locuste ma è da metà degli anni ’90 che non si da più nessun genere di incentivo per questa attività. Sostanzialmente la femmina di cavalletta depone le uova in numero variabile da 25 a 55 all’interno di una ooteca o cannello, sovrapposte ed incollate tramite un secreto spugnoso entro un foro scavato dalla femmina nel terreno alla profondità di 2-3 cm. L’insorgere dell’infestazione delle cavallette è legata a condizioni ambientali e climatiche che favoriscono lo sviluppo dell’insetto. L’abbandono delle zone collinari e montane con conseguente aumento di aree incolte favorisce la loro propagazione, l’aratura permette di spingere le uova ad una profondità tale che ne blocca la schiusa.
L’aumento delle cavallette. Ogni anno la superficie che le cavallette conquistano è da moltiplicare per tre. Questo succede perché le neanidi (le forme giovanili) camminano anche per se e sette chilometri e invece quando sono adulte percorrono anche 70 chilometri. Se adesso un’ottavo del territorio regionale è infestato tra tre anni risulterà essere un quarto dell’intera superficie sarda.
I droni: I droni saranno utilizzati nella fase di monitoraggio e non per lanciare i pesticidi in quanto la legge vieta questo tipo di pratica.
Le associazioni di categoria. Al vertice di questa mattina mancavano degli attori importanti ovvero le associazioni di categoria che da diverso tempo che si stanno occupando dell’emergenza cavallette portando all’attenzione regionale i malumori e preoccupazioni degli imprenditori agricoli.
LE IMMAGINI DEL VERTICE (di Salvatore Novellu)
Sonia Meloni – © Riproduzione riservata