Confagricoltura: “La Regione dimentica le associazioni di categoria nell’azione di contrasto alle cavallette”

«Apprendiamo con favore il coinvolgimento, promosso dall’assessora Valeria Satta, delle amministrazioni comunali dei territori interessati dalla presenza delle cavallette. Così come apprendiamo con piacere dalla stampa la definizione di un piano di contrasto che nei prossimi giorni sarà presentato nei territori e che dovrebbe essere operativo nel giro di poche settimane. Spiace tuttavia che in tutte queste attività la Regione abbia dimenticato di confrontarsi con le organizzazioni di categoria agricola rappresentative di migliaia di imprese che da anni subiscono, indifese, la furia devastante delle locuste capaci di diffondersi in oltre 60mila ettari nel centro Sardegna e di divorarne decine di migliaia tra colture agricole e pascoli, con milioni di euro di danni».

Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Sardegna, Paolo Mele, nel ricordare quanto sia  «urgente convocare il prima possibile le associazioni agricole così da elaborare insieme alle istituzioni le migliori soluzioni da mettere in campo per debellare l’annunciata invasione prevista anche per la prossima primavera-estate». La sollecitazione di Confagricoltura arriva a seguito di una lunga attività di collaborazione e di condivisione di idee e progetti, durata decine di mesi, che ha accompagnato l’elaborazione di un piano di eradicazione su cui permangono tuttavia dei punti da definire e chiarire.

«La battaglia che ci aspetta – ha osservato Mele – sarà dura e assai impegnativa per tutti i soggetti coinvolti: imprenditori agricoli e squadre di operatori inviate dalla Regione. Certo è che dobbiamo definire bene le regole di ingaggio rispetto a ciò che dovranno fare pastori e agricoltori: si potrà intervenire in deroga con le disinfestazioni nei terreni posti sotto impegno biologico? Come ci si muoverà con le disinfestazioni nelle terre a uso civico? Quali saranno le modalità di intervento in quei suoli di difficile raggiungimento anche dagli operatori a piedi? Ci sarà l’obbligo di bonifica nelle proprietà private per la tutela della salute pubblica? Che strumenti normativi saranno messi in campo per affiancare l’operatività della Task-force? Che tempistiche ci saranno nell’erogazione dei ristori per danni subiti alle colture e blocchi al pascolamento degli animali? Il tempo è ridotto al minimo, soprattutto dopo che le tanto decantate operazioni di aratura dei campi, che dovevano favorire la moria di una buona parte delle larve, non è mai partita nei mesi autunnali. Ora – ha precisato il presidente regionale di Confagricoltura – non abbiamo più tempo da perdere e tanto meno possiamo permetterci azioni poco chiare nelle fasi di contrasto. Il rischio che le cavallette raggiungano territori nuovi e si allarghino a nord e a sud della pianura di Ottana è molto plausibile e al contempo terrificante in termini di futuri danni. Lo scorso anno, tra disinfestazioni e insetto predatore furono messe fuori combattimento qualcosa come la metà delle circa quattro miliardi di locuste stimate. Per la stagione 2023 è attesa la schiusa di molte più larve. Basterebbe solo questo dato per richiamare tutti all’ordine e al più alto senso di responsabilità, senza mai dimenticare che il tempo non gioca a nostro favore», ha concluso Paolo Mele.

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Sonia