Oltre due ore di dibattito poi il rinvio a una nuova seduta per questioni di tempo. Nell’aula del Consiglio regionale l’audizione del presidente della Fondazione Mont’e Prama Anthony Muroni, dei due assessori del Bilancio e del Turismo, Giuseppe Fasolino e Gianni Chessa e del direttore generale dell’assessorato della Cultura ha spostato il focus delle spese sull’attività generale della Fondazione Mont’e Prama alla sola Archeologika, voluta e finanziata dall’assessorato regionale del Turismo.
“Non ho risposto su ciò che fa la Fondazione – ha precisato Chessa al termine della seduta – che è un ente a partecipazione pubblica ma non risponde all’assessorato, ma sulla parte che riguarda Archeologika, che è cosa diversa a tutta l’attività dell’ente. Archeologika – ha specificato l’assessore – aveva lo stesso budget sia nel 2021 che nel 2022, un milione di euro più l’IVA, che io ho sottoscritto in un atto di indirizzo. Ciò che è stato fatto a Cagliari ha comportato lavori importanti e allestimenti – ha proseguito Chessa – ora la Fondazione dovrà rendicontare agli uffici, si tratta di atti ufficiali e si potranno verificare”.
Non è d’accordo il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus per il quale “è opinabile che un milione per un’attività come Archeologika, un evento di tre giorni, sia una spesa giusta e in linea con quelli che sono oggi i bisogni della politica culturale della Sardegna“, ha precisato.
“A prescindere dal fatto che tutti gli attori coinvolti abbiano svolto il loro ruolo in buona fede e osservando tutte le leggi previste – ha aggiunto – ci aspettiamo una gestione della cosa pubblica diversa, orientata magari alla valorizzazione del sito e non all’organizzazione di convegni”.
Per Chessa “ben venga l’attività di controllo sulla spesa dei fondi pubblici, ma basta con la politica del sospetto – ha sottolineato – chi governa ha diritto di fare delle scelte e noi le stiamo facendo, saranno i sardi a giudicarci”. Per il consigliere di opposizione è arrivato il momento che il Consiglio eserciti effettivamente attività di controllo sulle risorse publiche che vengono stanziate proprio dal Consiglio regionale.