Un appello per aiutare le vittime del terremoto nel Kurdistan settentrionale e occidentale in Turchia e Siria è rivolto dal Congresso Nazionale del Kurdistan.
“Gli effetti di questa devastazione sono aggravati dalla corruzione pervasiva che è stata istituzionalizzata durante i due decenni di governo dei Recep Tayyip Erdogan e del suo partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP). Le nomine e gli incarichi di Governo sono determinate dal nepotismo e dalla fedeltà a Erdogan e all’AKP, piuttosto che dal merito e i progetti di costruzione, a lungo propagandati dallo stato Turco, come simbolo del suo successo, sono assegnati a società con stretti rapporti con l’AKP″.
“La Turchia e il Kurdistan – prosegue il KNK – si trovano in una posizione precaria, vicino a importanti linee di faglia geologiche, che mettono la regione a rischio terremoti, già nel novembre 2017 un forte terremoto aveva colpito il Kurdistan meridionale (Iraq-Iran), come nel 1999 la Turchia″.
“Ma non sono state adottate sufficienti misure per affrontare questo rischio consolidato, nonostante la presenza di aree urbane, a alta densità abitativa e delle principali dighe della Turchia, situate in tutto il Kurdistan settentrionale″.
“Il regime di Erdogan – conclude – affronterà questa catastrofe in modo cinico con forti pregiudizi anti-curdi. Nel condividere il dolore di tutti coloro che hanno subito perdite a causa di questa tragedia, il Congresso Nazionale del Kurdistane invia le proprie condoglianze, invita a aiutare e soccorrere le persone colpite da questo tragico evento ed evitare che anch’esse cadano vittime dei calcoli politici del regime di Erdogan″.
F.Nieddu