Il Nuorese si è svegliato per il secondo giorno sotto la neve, che oggi ha fatto la sua comparsa anche nel Capoluogo barbaricino, dove il sindaco Andrea Soddu ha disposto la chiusura delle scuole che da ieri non fanno lezione nemmeno nei paesi montani del territorio.
E la città non si è fatta trovare impreparata: dopo qualche difficoltà, infatti, soprattutto in alcune strade di Cuccullio, Monte Jaca, Città Giardino, Funtana Buddia e Badu ‘e Carros, e qualche mezzo pesante intraversatosi a Pratosardo, per la presenza di ancora neve e ghiaccio, col sorgere del sole la situazione è volta progressivamente alla normalità.
Per garantire la sicurezza della viabilità cittadina e sulla strada per l’Ortobene, gli uomini della Protezione Civile Nuorese, i volontari del VAB e il personale di Forestas si sono adoperati sin all’alba anche mediante l’utilizzo di tre mezzi spargisale e di altri tre dotati di lame spazzaneve.
Nonostante la raccomandazione del Comune “di uscire di casa solo in caso di necessità” con l’arrivo della neve la città è tornata bambina. Tutte le vie le piazze sono state animate da ragazzi e famiglie con i propri bimbi che si sono divertiti a giocare a palle di neve, a realizzare pupazzi di neve e a scivolare lungo i pendii con gli slittini.
Stessa cosa sul monte Ortobene, raramente così affollato, e ai piedi del Redentore, simbolo del Capoluogo barbaricino dove in pochi hanno rinunciato a divertirsi con la neve al selfie innevato da inviare ad amici e parenti più lontani.
Tra le curiosità alcuni ciclisti che, nonostante le temperature proibitive, non hanno rinunciato a una pedalata eroica fino in cima al Monte.
Insomma, un fine settimana invernale nel vero senso della parola e da ricordare, vissuto in modo realmente liberatorio dopo le numerose privazioni degli ultimi tempi.
E la giornata non è finita: in serata, infatti, in vari punti della città si accenderanno gli ultimi fuochi in onore di Sant’Antonio, altra occasione di ritrovo e di convivialità.
LE IMMAGINI, di S.Novellu