Nel primo fine settimana del mese di gennaio, (6-8 gennaio 2023) l’Osservatorio ASAPS ha registrato 21 decessi. Nelle 72 ore, sono stati 12 gli automobilisti deceduti, 2 i motociclisti, 6 i pedoni (un triste record) e 1 ciclista. Tre gli incidenti plurimortali che hanno causato 6 vittime. Un sinistro mortale è avvenuto in autostrada. Quattordici gli incidenti mortali sulle strade extraurbane principali. La fuoriuscita del veicolo senza il coinvolgimento di terzi è stata la causa di 6 incidenti fatali. Fra le 21 vittime 14 avevano meno di 35 anni. La vittima più anziana aveva 87 anni, quella più giovane una bambina di 4 anni. Sono state 3 le vittime in Puglia, Veneto e Lazio, 2 in Campania, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Lombardia e 1 in Sicilia.
In Sardegna e precisamente a Nuoro in una settimana si sono verificati due morti sulle strade: un pedone è stato investito mentre attraversava sulle strisce (APPROFONDISCI), un giovane motociclista mentre transitava in una via periferica (APPROFONDISCI). Si tratta di strade ad alta densità di traffico dove nel passato si sono verificati episodi analoghi.
La nuorese Maria Grazia Carta romana di adozione e insegnante in una scuola di periferia, in passato attivista dei movimenti per i diritti civili e nel Collettivo studentesco dell’Istituto Magistrale S. Satta di Nuoro, attualmente è impegnata in un’associazione dei familiari vittime della strada.
Il 27 Maggio 2019 il figlio Davide muore alle 3,15 di notte, investito da una macchina in contromano alla cui guida c’era un extracomunitario risultato positivo all’alcol test, mentre con lo scooter si recava al lavoro in un panificio poco distante. Maria Grazia e i propri familiari vengono a sapere della morte di Davide attraverso i social solo verso le 9 del mattino. Nello stesso giorno gli esponenti dell’estrema destra romana, che alcuni mesi prima durante una manifestazione avevano calpestato il pane del forno dove Davide era assunto in quanto destinato ad un centro di accoglienza nella vicina Torre Maura, contattano Maria Grazia per organizzare una manifestazione contro la presenza degli extracomunitari nel quartiere e a Roma. Maria Grazia dice no in quanto non si possono strumentalizzare queste tragedie per alimentare violenza e razzismo ma: « occorre una forte presa in carico da parte dello Stato per evitarle come evidenziano anche le statistiche» afferma Maria Grazia Carta evidenziandolo a chiare lettere anche nella seguente intervista.
Cosa pensi di questi incidenti in una città come Nuoro?
«Credo che in una città di medie dimensioni è inconcepibile che in una settimana si verifichino due tragedie mortali. Nuoro, purtroppo sta superando la media nazionale, che è di circa 5 morti ogni 100000 persone, un primato fino ad ora detenuto dalle grandi città».
Quali misure preventive occorrerebbe prendere per evitare ciò ?
«Si deve realizzare un’opera di educazione e sensibilizzazione a partire dalla scuola, in primis per cambiare la società. Per migliorare occorre educare al rispetto delle regole della strada e utilizzare la tecnologia per rendere più sicuri collegamenti, mezzi di trasporto e infrastrutture».
Per te quali sono le cause?
«Le cause sono da ricercare nella mancanza di cultura della strada, intesa nel senso di mancanza di consapevolezza del rischio, del degrado e dell’indifferenza istituzionale, che reprime, ma non tutela la salute e la sicurezza dei propri cittadini». Bisogna gettare le basi per un nuovo modus operandi che coniughi cultura, rispetto della vita, tecnologia e legislazione».
Sono rispettate le norme del codice della strada?
«No assolutamente».
È indispensabile che nelle scuole venga adottata anche l’educazione stradale?
«Si, io stessa mi sono fatta carico di portare progetti di educazione stradale non solo con la mia testimonianza ma coinvolgendo i ragazzi per portarli a riflettere e renderli partecipi dei rischi che si corrono non rispettando le minime regole».
Oltre che essere un problema di sicurezza stradale c’è anche superficialità e spavalderia da parte di automobilisti e pedoni?
«Occorre sensibilizzare pretendere che il rispetto della vita venga prima di tutto. e condizioni delle strade, l’abuso di alcool e droga, l’alta velocità non possono prendere e avere il sopravvento».
Incidenti, o omicidi stradali?
«Non è fatalità. Spesso i media stessi utilizzano espressioni errate come “una tragica fatalità” per definire l’incidente o “veicolo impazzito ma dietro tutto questo c’è un conducente che è un uomo. È importante condurre i mezzi di trasporto con consapevolezza e non come pericolosi proiettili che possano uccidere».
Che iniziative avete fatto o avete in programma di attuare come associazione?
« Facciamo continuamente manifestazioni di piazza , scriviamo lettere sull’argomento indirizzate a rappresentanti della politica che hanno anche delle responsabilità, segnaliamo eventuali criticità di strade e infrastrutture e realizziamo molti progetti di educazione al codice della strada nelle scuole di ogni ordine e grado».
F.Nieddu