A Scano Montiferro chiudono le Medie. Genitori e Sindaco troveranno un punto d’incontro?

Sonia

A Scano Montiferro chiudono le Medie. Genitori e Sindaco troveranno un punto d’incontro?

giovedì 05 Gennaio 2023 - 03:00
A Scano Montiferro chiudono le Medie. Genitori e Sindaco troveranno un punto d’incontro?

Il caseggiato scolastico di Scano Montiferro (foto S.Novellu)

La delibera regionale numero 38/59 del 21 dicembre 2022 sancisce ufficialmente il piano di dimensionamento della rete scolastica in Sardegna. Nell’elenco delle scuole soppresse ci sono anche le Medie di Scano Montiferro e le Elementari di Tresnuraghes. Dall’anno prossimo, dunque, gli studenti delle Medie di Scano dovranno frequentare a  Tresnuraghes mentre quelli delle Elementari di Tresnuraghes viaggeranno (come in parte già fanno) per Scano.

La decisione, che tempo fa ha creato un muro contro muro tra una parte dei genitori, che vorrebbe che gli attuali 50 alunni continuino a frequentare la scuola nel proprio paese, e il primo cittadino Antonio Flore, il quale chiarisce che l’accordo fu stipulato dall’Amministrazione comunale in carica nel 2012, presieduta dall’allora sindaco Franco Frascaro, nell’ambito del Progetto Iscol@, che aveva lo scopo di assicurare agli studenti, all’epoca e attualmente, la molteplicità di servizi che solo le unità di una certa dimensione possono consentire di offrire.

Ma per i genitori, a Scano il numero degli studenti c’era dieci anni fa e c’è ancora oggi, anzi è in continua crescita, quindi lo scambio avvantaggerebbe solo Tresnuraghes, che al momento conta un numero estremamente esiguo di studenti delle Medie. Per il Sindaco, invece, «Questa decisione è l’unica che consente di preservare il territorio dallo spopolamento scolastico e di salvaguardare l’offerta formativa e la stabilità nel tempo delle stesse scuole».

«Il nostro obiettivo – evidenzia il primo cittadino di Scano – è quello di creare un polo scolastico attraverso i paesi che hanno aderito al progetto, ovvero Scano Montiferro, Tresnuraghes, Sennariolo e Sagama. Quindi all’origine del progetto Iscol@ c’è questo: un lavoro politico per preservare e tutelare l’istituzione scuola, avendo scongiurato il rischio e di avere un’istruzione localizzata in un unico punto, mortificando così le aspirazioni legittime di tutte le realtà locali».

Il Sindaco, poi, spiega che «L’Amministrazione sì è battuta da sempre per i diritti della propria comunità, come quello all’istruzione, e ha scongiurato la chiusura, sia ora che per le future generazioni, della struttura scolastica. Il progetto, che coinvolge i quattro paesi e prende il nome di “Raighinas e Alas”, migliorerà anche l’offerta formativa in quanto basa la sua didattica su un approccio trilingue: sardo, italiano e inglese, con diversi laboratori. Per realizzare tutto questo, le amministrazioni coinvolte dovranno rendere disponibili dei fondi in modo tale che l’offerta formativa possa fare la differenza». Nel progetto, infatti, come spiega Flore ci sarebbe un equo scambio tra i due paesi: «Quando nel 2012 si fece l’accordo queste sproporzioni numeriche non c’erano. L’accordo si fece ed è stato mandato avanti fino all’esecuzione dei lavori per attuare il piano didattico di questa nuova scuola. L’intesa si basava su scambio, mutualità e rispetto delle realtà scolastiche di entrambi i comuni. Quindi i genitori che contestano tutto questo, (e non sono tutti), basano la loro osservazione su una contingenza attuale non certo prevedibile nel 2012 quando si fece l’accordo. All’epoca si ragionò in un’ottica di divisione dei punti di erogazione dei servizi e sembrò opportuno avere maggiore riguardo verso i bambini più piccoli, mantenendo le Primarie a Scano».

Ma i genitori, dal canto loro, non ci stanno e, pur chiarendo di non avere alcunché contro il paese di Tresnuraghes, si sentono comunque vittime di un sopruso in quanto: «Come specifica la delibera regionale, “il dimensionamento scolastico è a discrezione del legislatore locale”, quindi da questa decisione si sarebbe potuto tornare indietro, se solo lo si fosse voluto, ma, evidentemente non è così».

In ogni caso, dal momento che ci sono i numeri per garantire la sussistenza di entrambi i livelli d’istruzione in loco, le famiglie pretendono che i loro figli rimangano a studiare a Scano: «Non è razionale ne economico far viaggiare 50 ragazzini quando possono rimanere in serenità nel proprio paese, con una scuola efficiente sia a livello didattico che strutturale. Tutto questo, ovviamente, senza creare alcuna conflittualità con i paesi vicini». Chiedono, inoltre, che il Primo cittadino, a stretto giro di posta, «indichi le nuove modalità dell’organizzazione scolastica in quanto, l’ultima e unica riunione tra amministratori e famiglie si è tenuta lo scorso luglio e, a gennaio, con le iscrizioni in scadenza e di rilascio di nulla osta, ancora non si sa niente».

Il Sindaco ribadisce che «Ai genitori è stato già spiegato tutto in modo chiaro, anche se, evidentemente, non è stato recepito, compreso il fatto che il progetto sarebbe partito nell’anno scolastico 2023-2024. Ogni dettaglio, a livello strutturale, è stato illustrato da un architetto in collegamento online, mentre noi abbiamo evidenziato gli aspetti didattici».

Flore, infine, conclude dicendo che sarà cura dell’amministrazione avviare in questi giorni ulteriori attività divulgative e conoscitive sugli aspetti del progetto ma, allo stesso tempo, precisa che: «Non c’è nessuna realtà da ribaltare, definire e nessun clima di indefinitezza al riguardo».

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