Reati sulla rete sempre più diffusi. E molta attenzione del Centro operativo per la sicurezza cibernetica “Sardegna” soprattutto quando le vittime hanno meno di 18 anni: 44 casi trattati contro i 42 del 2021 mentre le persone indagate sono 43 (più sedici rispetto all’anno precedente). Tra gli episodi più gravi l’individuazione del responsabile del reato di adescamento di una bambina di soli 8 anni, sulla chat di un gioco online denominato Among us. Tutto è partito a Sassari dalla denuncia della madre della bambina.
È quanto emerge dal bilancio dell’attività dell’anno appena concluso della Polizia postale in Sardegna. Tra le operazioni anche l’arresto di un 29enne residente a Cagliari, accusato del reato di detenzione di materiale pedopornografico caricato su un noto social attualmente molto in voga fra i giovanissimi.
In aumento nell’Isola anche i casi di truffe online, passati da 392 a 462 con 253 persone indagate. In crescita anche il “bottino” sottratto alle vittime: da 2,6 a 3,8 milioni.
Molto diffusa in Sardegna la “truffa Atm“: conti saccheggiati a distanza attraverso le operazioni al bancomat.
Salgono anche i casi di reato contro la persona. Stalking, diffamazione online, minacce, revenge porn, molestie, illecito trattamento dei dati eccetera: 212 i casi trattati con 62 persone indagate.
Anche in Sardegna attacchi cyber a istituzioni, aziende e privati in forte crescita: 273 casi contro i 64 dell’anno precedente con un più 326% e 19 persone indagate. Per quanto riguarda gli attacchi e le truffe cyber finanziarie a livello regionale sono state identificate e indagate 49 persone (+81% rispetto all’anno precedente), mentre le somme sottratte risultano pari a 38.678.134 euro (+16% rispetto all’anno precedente). Tra le indagini più significative condotte dal C.O.S.C. “Sardegna” c’è l’operazione Bolton con sequestri preventivi, finalizzati alla confisca anche per equivalente, di beni e disponibilità finanziarie per un importo complessivo di oltre 4,5 milioni.
Tra i beni sequestrati anche quote societarie e una struttura alberghiera nell’hinterland, del valore stimato di circa 1,5 mln. In un’altra operazione scattata la denuncia di un soggetto di nazionalità rumena resosi responsabile del reato di truffa secondo lo schema cosiddetto del “man in the mail” nonché dei reati di accesso abusivo a sistema informatico, possesso e fabbricazione di documento d’identità falso. L’attività investigativa ha tratto origine dalla denuncia sporta dal titolare di una ditta cagliaritana, che si è accorto di essere stata oggetto di un raggiro per aver inviato una somma di denaro ad un conto bancario diverso da quello del fornitore. In particolare, nell’ambito della corrispondenza commerciale via e-mail tra la ditta della vittima e la ditta fornitrice, si è registrata la frapposizione di un soggetto terzo tra i due interlocutori, il quale, intercettando la mail, ha cambiato l’Iban indicato nella fattura regolarmente emessa, inducendo così la vittima ad effettuare il bonifico a favore dell’Iban del truffatore. E ancora: l’amministratore unico di una società del centro Sardegna ha presentato querela a Oristano, in quanto la società era stata vittima del noto fenomeno del man in the mail. Il pagamento di una fattura di acquisto dal valore di euro 47.104,20 è stato disposto a favore di un Iban comunicatogli via e-mail dal “presunto venditore”. L’attività d’indagine ha permesso di deferire un uomo residente a Padova, in quanto titolare del conto corrente sul quale è conferita la somma versata dalla società.
Come ogni anno, anche il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica “Sardegna” e le dipendenti Sezioni Operative si sono impegnati nella sensibilizzazione degli studenti e genitori organizzando una moltitudine di incontri. Nello specifico, nel 2022 sono stati registrati 52 incontri con gli istituti scolastici, raggiungendo 5.072 studenti.