Curava tumori con ultrasuoni. Dichiara in tribunale: “Mai scoraggiato le chemioterapie”

«Non ho mai proibito o scoraggiato i miei pazienti a seguire le cure tradizionali come chemioterapia e radioterapia. Tutto ciò che hanno fatto è stata una libera scelta di ciascuno». Così la dottoressa di Tertenia di 52 anni, stamattina nella Corte d’Assise a Cagliari, in cui ha scelto di rendere dichiarazioni spontanee in chiusura di dibattimento.

L’accusa è di omicidio volontario aggravato, circonvenzione di incapace e truffa, perché avrebbe curato pazienti affetti da tumori con metodologie alternative – come ultrasuoni o radiofrequenze – che, secondo l’accusa, avrebbero ridotto l’aspettativa di vita dei malati e accelerato la morte.

Oggi ha deciso di dare la sua versione dei fatti. Per un’ora e mezzo davanti alla Corte, si è discolpata dalle accuse. «Ho sempre spiegato ai miei pazienti che le mie non erano terapie oncologiche e che i miei trattamenti potevano funzionare come terapie del dolore. Ho sottolineato inoltre i pro e i contro delle terapie – ha aggiunto la dottoressa di Tertenia – Tutti e tre i pazienti deceduti (Davide Spanu, Franco Garau e Fiorenzo Fiorini, per quest’ultimo è rimasta in piedi l’accusa di omicidio, ndr) erano in una fase terminale della malattia. Per quanto riguarda Fiorini aveva scelto lui di non sottoporsi agli esami diagnostici e alle cure». I difensori dell’imputata, Michele Zuddas e Nicola Oggianu, hanno avanzato l’istanza di un perizia per valutare, se all’epoca dei fatti la dottoressa Puddu fosse capace di intendere e di volere.

L’istanza è stata però rigettata dalla presidente della Corte Tiziana Marogna. L’indagine era partita dopo un’inchiesta de Le Iene  trasmessa il 19 novembre 2017 su Italia 1, in cui venivano segnalati casi di malati oncologici che avevano abbandonato le terapie tradizionali per quelle proposte dalla dottoressa come ultrasuoni, radiofrequenze e rivitalizzazione del sangue, tipologie di trattamenti il cui ambito tipico di applicazione sarebbe quello della medicina diagnostica o estetica. Nel 2018 la Procura di Lanusei aveva sequestrato nello studio della professionista a Tertenia parte della sua strumentazione medica. Nel maggio 2018 il Gip Francesco Alterio aveva interdetto la donna dall’esercizio della professione medica. Ma prima ancora era stata sottoposta al procedimento disciplinare da parte dell’ordine dei medici di Nuoro (APPROFONDISCI).

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Salvatore