Fancello (Psd’Az): “Andare a trovare i propri cari in ospedale è un diritto, nessuno può allontanare i parenti”

Sonia

Fancello (Psd’Az): “Andare a trovare i propri cari in ospedale è un diritto, nessuno può allontanare i parenti”

mercoledì 07 Dicembre 2022 - 12:55
Fancello (Psd’Az): “Andare a trovare i propri cari in ospedale è un diritto, nessuno può allontanare i parenti”

Il reparto di Pediatria del San Francesco di Nuoro (foto di repertorio S.Novellu)

«Il diritto di visitare i propri cari all’interno delle strutture ospedaliere e socio sanitarie, per almeno quarantacinque minuti – e con continuità in caso di pazienti fragili –  è sancito dalla normativa vigente e da una delibera della Giunta regionale: le strutture che negano questo diritto non stanno rispettando la legge e ciò non deve più accadere».

Elena Fancello

La consigliera regionale Elena Fancello (Psd’Az), a seguito di numerose segnalazioni, ha depositato ieri mattina un’interrogazione rivolta all’assessore della Sanità Carlo Doria, sulle iniziative da intraprendere affinché le Aziende socio-sanitarie locali ottemperino alle disposizioni di legge, garantendo l’accesso dei visitatori presso le strutture ospedaliere e socio-sanitarie territoriali, secondo le modalità indicate con delibera di Giunta regionale n. 17/73 del 19 maggio 2022.

«Numerose testimonianze, provenienti da diverse parti del territorio regionale, riportano che a tutt’oggi la delibera  regionale che garantisce e regola l’accesso dei familiari e visitatori nelle strutture ospedaliere, sanitarie e socio-sanitarie territoriali, non viene rispettata e/o applicata correttamente: si va dai casi in cui non viene assicurata la visita giornaliera al degente, ad altri casi in cui viene negato l’accesso minimo di quarantacinque minuti, con la concessione, del tutto arbitraria, di un tempo di permanenza decisamente inferiore. Si registrano inoltre casi di pazienti fragili privati della fondamentale assistenza continua di un familiare prevista dalla legge e dalla sezione B.4 dell’allegato alla delibera di Giunta regionale n. 17/73 del 19 maggio 2022» scrive Fancello nel documento.

«Tutto questo – prosegue la consigliera del Psd’Az – continua ad accadere nonostante, nel mese di agosto 2022, l’assessorato della Sanità abbia già sollecitato le Aziende socio-sanitarie locali a rispettare le linee guida indicate nella delibera del 19 maggio. Si rende quindi necessario un ulteriore richiamo affinché il diritto dei degenti a ricevere la visita e l’assistenza dei propri cari venga garantito».

La Regione Sardegna ha approvato, con deliberazione di Giunta regionale n. 17/73 del 19 maggio 2022, le Linee di indirizzo per la gestione del personale e per l’accesso degli utenti e dei visitatori presso le strutture della rete ospedaliera e della rete territoriale per la prevenzione e controllo dell’infezione da virus SARS-CoV-2.

In attuazione delle vigenti disposizioni normative in materia, la delibera stabilisce che, sebbene ai direttori sanitari delle strutture ospedaliere è data facoltà di adottare misure precauzionali più restrittive in relazione allo specifico contesto epidemiologico, deve comunque essere garantito, ai soggetti muniti di una certificazione verde Covid 19,  un accesso minimo giornaliero non inferiore a quarantacinque minuti. Ci sono inoltre dei casi – minori, disabili, donne in gravidanza, affetti da Alzheimer o altre demenze e deficit cognitivi, ultraottantenni allettati, presenza di barriere linguistiche – in cui l’accesso ai reparti di degenza e di pronto soccorso di accompagnatore/caregiver è sempre consentito, fermo restando l’obbligo della certificazione verde covid 19.

Per quanto riguarda, invece, l’accesso del visitatori alle strutture sanitarie e socio-sanitarie territoriali, tra le quali le Residenze sanitarie assistenziali (RSA), alla Direzione della struttura è data facoltà di adottare misure precauzionali più restrittive in relazione allo specifico contesto epidemiologico, garantendo comunque la continuità delle visite da parte di familiari con cadenza giornaliera, consentendo loro anche di prestare assistenza quotidiana nel caso in cui la persona ospitata sia non autosufficiente.

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