“Giù le armi, su i salari!”: questo lo slogan dello sciopero generale proclamato dalla galassia dei sindacati di base contro la manovra economica del governo e per la pace, per stipendi, diritti, pensioni adeguate e sanità, scuola e case pubblici e di qualità.
Lo stop dei sindacati di 24 ore ovviamente coinvolgerà anche la Sardegna dove sono previste due grandi manifestazioni a Cagliari e a Sassari.
Anche a Nuoro comunque saranno numerose le adesioni dei lavoratori pubblici e privati in diversi ambiti che coinvolgeranno anche Trasporti, la Scuola e la Sanità
USB, Confederazione Cobas e tutte le sigle del sindacalismo conflittuale e di classe sono stati spinti da diverse motivazioni per indire questa giornata ma quella che accomuna un po’ tutte le sigle riguarda il rinnovo dei contratti nazionali, che si vorrebbe arricchire con l’adeguamento dei salari al costo della vita. Una richiesta che cavalca la costante crescita dei prezzi legati a crisi, strascichi della pandemia e il recente conflitto tra Russia e Ucraina. I sindacati chiedono anche, a parità di salario, la riduzione del numero di ore lavorative e l’introduzione di un compenso minimo retribuito di almeno 12 euro per ora. Ma in agenda si parla anche di riduzione delle spese militari o di politica energetica da fondare su fonti rinnovabili