Era la sera del 18 novembre 2013 e il Vice Sovrintendente Luca Tanzi mentre sulla Sardegna si abbatteva il ciclone Cleopatra tentava sul ponte di Oloè di far strada a un’ ambulanza che in quel momento aveva a bordo una ragazza in ipotermia.
Lui con i suoi colleghi che facevano parte della squadra speciale “Caturandi” unica in Italia che si occupa di rintracciare i latitanti, quella sera visto che le condizioni meteo non avrebbero consentito alla Squadriglia di salire in montagna per il servizio previsto e pianificato da giorni, Luca Tanzi e i suoi colleghi avrebbero forse potuto restare in ufficio. Ma senza pensarci un attimo sono andati dal loro dirigente e gli hanno chiesto il permesso di rendersi utili (fonte Corriere della Sera).
Così mentre stavano pattugliando le strade del Nuorese Luca e gli altri poliziotti arrivano all’altezza del ponte, lo imboccano e quando ci sono sopra cede una campata: un volo di quattro metri e poi lo schianto. L’allarme scatta subito e i tre colleghi di Tanzi vengono estratti vivi: feriti, ma vivi. Uno dei tre è in rianimazione, ha riportato diverse fratture ma ce la farà, come gli altri due. Luca no.
Tanzi ha lasciato una moglie e due figli che all’epoca avevano 11 e 7 anni e oggi a distanza di tanto tempo chiedono che si faccia chiarezza sulla vicenda: su quali siano le responsabilità della Provincia, competente per la manutenzione di ponti e strade. Le richieste delle parti lese sono l’ammissione di responsabilità da parte dell’ente e il risarcimento del danno alle vittime e ai loro familiari (fonte Rai News).
Questa mattina la Questura di Nuoro lo ha ricordato con una piccola cerimonia alla presenza del Vice Prefetto Luca Dessì e dei familiari di Tanzi, la cui figura è stata ricordata in una breve omelia dal Cappellano della Polizia di Stato Don Michele Pittalis.