La città è sporca, uno slogan molto forte ma purtroppo è una fotografia realistica della Nuoro attuale.
Se analizziamo a fondo il problema, non per trovare delle attenuanti alla maleducazione, che non ci sono e, di certo, non ne vogliamo trovare, posto che alla base del discorso c’è sempre e comunque lo scarso senso civico dei cittadini, è sotto gli occhi di tutti che un po in tutta la città manca un presupposto indispensabile al mantenimento del decoro pubblico, il cestino.
Proviamo a fare una passeggiata, che attraversa mezza città, e dalla piazza dell’ex Mercato civico ci dirigiamo in direzione del cosiddetto Campo scuola, passando per via Manzoni, via Gramsci e piazza Veneto, tutte vie altamente frequentate in tutte le fasce orarie della giornata, dalla mattina, in cui sono popolate soprattutto da studenti che si recano a scuola, alle fasce orarie centrali, in cui pullulano soprattutto di adulti, al pomeriggio e alla sera, in cui tornano le fasce più giovani.
Su gran parte di esse, come ad esempio la piazza antistante l’ex Mercato civico si affacciano diversi punti di ristoro meta durante la pausa pranzo ma non solo, di numerosi avventori che, soprattutto durante le belle giornate si organizzano per consumare panino e bibita all’aperto (oltretutto faticando a trovare un posto in cui sedersi in quanto la piazza, pur essendo uno spazio urbano pubblico, è per la maggior parte rubata alla collettività dalla cupidigia del privato che, col benestare dei nostri amministratori, ne limita la fruizione degli spazi con tavolini, tettoie ecc .. ma questa è un’altra storia). Terminato il pasto, però, si pone il problema di dove gettare cartacce e lattina: non esistono cestini! I più scrupolosi, dunque, portano con sé i rifiuti e li conferiscono a casa, tanti invece se ne sbarazzano gettandoli dove capita, soprattutto nei punti più nascosti.
Stessa cosa lungo tutto il precorso indicato, con le maggiori criticità in piazza Veneto, in cui sorge il parco ancora in fase di ultimazione dopo quasi un anno di lavori, dove sul prato verde ancora pressoché vergine, ogni santa mattina fanno bella mostra di sé bottigliette e lattine vuote, cartacce e bustine varie di panini e pizzette.
E la situazione non cambia se ci dirigiamo al vicino Campo Scuola. In un percorso di oltre due chilometri, un solo cestino, in via Manzoni, davanti al capolinea dei bus. Per la verità ce n’è un altro in prossimità dell’ingresso alla rinomata struttura sportiva ma destinato al conferimento delle deiezioni canine: peccato che quest’ultimo non venga svuotato da tempo immemore e, ormai, i proprietari di cani, i pochi che si sporcano le mani e ne raccolgono la cacca, si debbano industriare per tentare di appendervi la bustina come possono.
Stessa impietosa fotografia se ci avventuriamo nei sentieri che da quel punto conducono al parco di Tanca Manna, passando per l’omonima pineta, dove troviamo una vera e propria discarica a cielo aperto.
Ovunque buste di rifiuti, pannolini per bambini, elettrodomestici dismessi, confezioni di psicofarmaci, mischiati a rifiuti di ogni genere.
Di questo punto ci eravamo occupati qualche settimana fa (APPROFONDISCI), ma a oggi nulla è cambiato se non la decomposizione naturale di una parte dei rifiuti.
E in tutto questo stiamo tralasciamo un’altra categoria di incivili socialmente accettati: i fumatori, cui è ascrivibile una parte consistente di rifiuti gettati a terra dappertutto, tra mozziconi e pacchetti vuoti. Ah, già, è perchè non ci sono i cestini…
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