La Chirurgia Vascolare del San Francesco rimane -nonostante le difficoltà- un’eccellenza

Sonia

La Chirurgia Vascolare del San Francesco rimane -nonostante le difficoltà- un’eccellenza

lunedì 24 Ottobre 2022 - 09:59
La Chirurgia Vascolare del San Francesco rimane -nonostante le difficoltà-  un’eccellenza

Il Primario di Chirurgia Vascolare del San Francesco a Costantino Di Angelo

L’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Vascolare dell’Ospedale San Francesco di Nuoro, guidata dal Direttore FF Costantino Di Angelo, prosegue il percorso di ripresa e crescita con implementazione delle prestazioni erogate. A parlare sono i numeri in crescita.
«Veniamo da un anno durissimo – spiega Costantino Di Angelo -, in cui, nonostante il rimaneggiamento del personale e le problematiche dirette e indirette legate al COVID, siamo riusciti comunque ad erogare, grazie alla professionalità, all’abnegazione e allo spirito di sacrificio dei medici, degli infermieri e degli OSS, circa 300 interventi e 3000 prestazioni ambulatoriali».
«Da circa un mese – prosegue il primario – abbiamo incrementato gli spazi ambulatoriali CUP dedicati alle prime visite e riservato degli spazi dedicati a pazienti con impegnative in classe U (Urgenze) e B (da espletare in tempi Brevi). Inoltre si sono create collaborazioni con le diabetologie del territorio per la pronta valutazione dei pazienti affetti da piede diabetico. Stiamo lavorando per aumentare, già dal prossimo mese, il numero delle sedute operatorie settimanali in modo da ridurre sensibilmente le liste d’attesa».
Particolare attenzione viene prestata alla patologia aneurismatica dell’aorta addominale sottorenale e degli arti inferiori, la patologia steno-ostruttiva carotidea, l’arteriopatia cronica ostruttiva aorta-iliaca e degli arti inferiori, il piede diabetico ed il confezionamento di fistole arsero-venose per i pazienti dializzati. «I trattamenti di queste patologie – chiarisce Di Angelo – vengono eseguiti sia con tecnica chirurgica “open”, che con le più avanzate metodiche endovascolari e ibride, potendo contare su un un angiografo di ultima generazione. Inoltre stiamo ottenendo risultati incoraggianti in termini di salvataggio d’arto, dall’utilizzo delle cellule staminali nei pazienti arteriopatici non rivascolarizzabili».
Anche sui progetti per il futuro le idee sono chiare, e tante. «La speranza per il futuro è che si riesca ad ampliare e completare l’organico medico, in modo da poter dare risposte esaustive a 360°, altro obiettivo è ridurre le lungodegenze con l’attivazione di medicazioni avanzate a domicilio al fine di aumentare il turnover dei posti letto».

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