Questa mattina gli agenti della Squadra Mobile di Cagliari stanno eseguendo il sequestro, nei vari uffici dell’Università, dei documenti relativi a tutti gli interventi eseguiti negli ultimi anni sull’edificio crollato la notte del 18 ottobre e che ospitava l’aula magna e altre aule della Facoltà di Lingue nel complesso di Sa Duchessa. Gli agenti, coordinati dal dirigente Fabrizio Mustaro, hanno già sentito alcuni studenti e docenti che hanno partecipato alle lezioni nel giorno del cedimento e proseguono con le indagini nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Cagliari per crollo e disastro colposo (APPROFONDISCI).
Al centro delle verifiche le testimonianze e le immagini delle crepe che da ieri stanno anche facendo il giro del web. Le foto, in particolare, sarebbero state scattate dagli studenti durante le lezioni per acquisire in forma telematica gli appunti scritti alla lavagna dai professori. Un metodo più veloce rispetto a quello di ricopiare gli appunti o le slide proiettate. In alcune immagini, però, sarebbero state inquadrate anche alcune parti dell’aula nelle quali si vedevano crepe. e alcune di queste sono state postate sui social. La Polizia lancia quindi un appello a chiunque possa avere foto o video di queste circostanze a farle avere agli investigatori che si stanno occupando dell’indagine.
Intanto prosegue la mobilitazione degli studenti circa un centinaio nell’aula magna Capitini. Un documento unitario con tutte le rivendicazioni degli studenti dopo il crollo dell’aula magna della Facoltà di Lingue a Cagliari. Verrà scritto questa mattina nell’assemblea dei giovani che stanno ancora occupando l’aula magna Capitini, nel corpo aggiunto del complesso del Magistero a Sa Duchessa, all’interno del quale si trova anche l’edificio che ha ceduto la notte di martedì 18. I ragazzi chiedono un incontro urgente con il rettore Francesco Mola, ma insistono: “fino a quando non avremo risposte, l’occupazione non si ferma”. E il collettivo universitario Reset Unica, che ha organizzato la manifestazione di ieri davanti al Rettorato, lancia un appello attraverso i social, invitando “tutti gli studenti che svolgono lezioni ed esami in Magistero a non recarsi in loco. Nonostante le rassicurazioni del Rettore sulle altre strutture del plesso di Sa Duchessa, le studentesse e gli studenti vogliono avere certezze sulla sicurezza delle aule”.
Nel frattempo Azione Universitaria, in una nota, parla di “un profondo senso di insicurezza: in che condizioni versano realmente gli stabili di cui usufruiamo quotidianamente? Quali interventi sono previsti per la loro messa in sicurezza e con quali tempistiche? Non si può temporeggiare sulla pelle degli studenti né affidare la nostra sicurezza al caso. L’Università deve affrontare il problema in maniera radicale, assumendosi le proprie responsabilità, affinché si giunga ad una soluzione definitiva. Negli anni precedenti abbiamo segnalato allagamenti e la caduta di contro soffitti in varie aule, fino al crollo verificatosi presso il polo Sa Duchessa “.
Sulla questione interviene anche CasaPound: “Ciò che è successo è un fatto gravissimo, sulle vite degli studenti non si scherza! Questa è l’ennesima dimostrazione di come i tagli all’istruzione abbiano un peso concreto e siano tangibili”