Cagliari – “Università in frantumi, questa è l’immagine di una Cagliari insolitamente avvolta nella nebbia”… inizia cosi la nota diffusa dall’Unione Sindacale di Base -USB- dopo il crollo di un’ala dell’Università di Cagliari, in via Trentino, che fino a qualche ora prima era affollatissima di studenti, docenti e lavoratori per le lezioni.
“Ci troviamo costretti – continua l’USB – ancora una volta a denunciare le drammatiche condizioni in cui versa il complesso dell’edilizia pubblica di questo Paese, dopo decenni di tagli e di politiche di austerità, portata aventi da tutti i governi di destra come di ’sinistra’. Edifici costruiti in larga misura con materiali di paccotaglia, con i padroni che si sono riempiti le tasche mentre avvenivano tagli sui salari dei genitori di quegli stessi studenti e studentesse che oggi rischiano di vedersi crollare addosso per conseguire un titolo di studio”.
“Il taglio dei salari significa ridurre i diritti, compreso quello del diritto allo studio, l ‘USB esprime solidarietà alla comunità universitaria di Unica, ed in modo particolare a quella studentesca e ribadisce il proprio impegno nella lotta contro il degrado che corrode le istituzioni letteralmente in frantumi nella nostra repubblica. Quello che è successo nell’Aula Magna di sa Duchessa non è un episodio isolato, sarebbe un grave errore considerarlo tale, come evento fortuito e accidentale, casi così c′è ne sono stati altri anche recentemente purtroppo in altri Atenei come Salerno, Milano, Monza, Firenze, Palermo e Napoli”.
L’USB chiede al MIUR di procedere a predisporre urgentemente una verifica dell’agibilità di tutte le strutture scolastiche, non solo Universitarie e che il nuovo Governo investa da subito sulla sicurezza dell’edilizia Universitaria e scolastica in generale. Tutto ciò, al fine di integrare le risorse insufficienti stanziate con il PNRR, le politiche di austerity degli ultimi decenni imposte dall’Europa hanno limitato le risorse in questa direzione, attraverso i vincoli della legge di stabilità, occorre partire dai fabbisogni reali di spazi adeguati e di sicurezza delle strutture,.
F.Nieddu