A Nuoro per bar e ristoranti il suolo pubblico ha costi da capogiro. E gli aiuti promessi dal Comune?

Il Consigliere Angelo Arcadu  (Forza Italia) chiede l’immediata attuazione dei provvedimenti richiesti per sostenere i commercianti

La tassa del suolo pubblico a Nuoro arriva come una nuova spada di Damocle per chi ha un ‘attività di ristorazione. E questo dopo la mazzata dei rincari energetici, con bollette triplicate e in alcuni casi quadruplicate rispetto all’anno precedente, con le piccole attività come bar o pizzerie che prima pagavano mediamente 1.500 euro di corrente elettrica e poi si sono ritrovati a dover sborsare anche 3.500 euro (in qualche caso oltre 47mila euro), cifre insostenibili per il giro d’affari in cui operano.

A questi costi proibitivi adesso si aggiunge anche alla tassa sull’occupazione suolo pubblico, che scade a fine ottobre, in virtù della quale i commercianti nuoresi che, soprattutto durante la pandemia, hanno esteso la propria attività all’esterno dei propri locali, gratuitamente per il periodo citato per tentare di smuovere l’economia, e adesso si troveranno a sganciare sull’unghia in un’unica rata fino a 15mila euro di tassa.

Dalla Giunta Soddu, intanto, oltre a non essere arrivato alcun sostegno economico, non è stata prevista nemmeno, come attuato da altri Comuni, la rateizzazione della tassa stessa. Aiuti promessi dal Comune grazie ad una mozione redatta dal consigliere dell’Opposizione Angelo Arcadu (Forza Italia),  che è  stata approvata all’unanimità il 7 maggio scorso dal consiglio comunale e che garantiva “misure di sostegno a favore di aziende quali bar, ristoranti e altre attività di somministrazione, in particolare la gratuità del suolo pubblico sino al 31 dicembre, così come già disposto da altri Comuni a livello nazionale” (APPROFONDISCI).

Angelo Arcadu

«Lo scorso settembre – dice Arcadu – il Consiglio comunale ha fatto due variazioni di bilancio ma sul sostegno ai commercianti già duramente provati da due anni di emergenza sanitaria , ma poi non è stato fatto il alcunché».

Per i commercianti non  è un periodo semplice e non c’è nessuna boccata d’ossigeno, senza considerare che tra qualche giorno ABACO procederà anche con la riscossione degli altri tributi e per alcune imprese sopravvivere non sarà certamente semplice.

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Sonia