Continua la ripresa, e non solo per il numero dei pazienti assistiti, del reparto di Cardiologia del San Francesco di Nuoro.
«Siamo passati – spiega soddisfatto il direttore facente funzioni dell’Unità Operativa Cardiologia-UTIC, Mauro Pisano – da una media di 75 pazienti/mese ricoverati a una media di circa 120 pazienti/mese, con un trend in crescita che dovrebbe stabilizzarsi ragionevolmente intorno a 140 pazienti/mese. Tutti gli indicatori rivelano che stiamo migliorando la nostra risposta all’utenza. stiamo facendo tanto, ma ancora di più c’è da fare».
Contemporaneamente, all’interno della Cardiologia nuorese, sono stati riattivati diversi ambulatori di secondo livello, vale a dire per pazienti affetti da patologie complesse difficilmente gestibili nel territorio (scompenso cardiaco, post infarto, aritmie complesse, malattie rare). Riattivato, ad esempio, l’ambulatorio di cardiologia pediatrica e l’ambulatorio per il controllo dei pacemaker e dei defibrillatori impiantabili. È in fase di attivazione, inoltre, un progetto di telemedicina e controllo home-monitoring di questi dispositivi, che ben si integra con il percorso, anch’esso in fare di attuazione, sulla gestione integrata dello scompenso cardiaco tra territorio ed ospedale.
Se da un lato c’è una forte espansione della Struttura Complessa di Cardiologia, dall’altro si assiste a una notevole crescita delle procedure interventistiche. «Oltre all’aumento delle coronarografie, delle angioplastiche e degli impianti di pace maker – prosegue Pisano –, lavora ormai a pieno regime l’elettrofisiologia che, con l’esecuzione di ablazioni semplici e complesse e con l’ausilio della migliore tecnologia disponibile, migliora prognosi e qualità di vita dei pazienti. Nei prossimi giorni, inoltre, verrà eseguito nel nostro centro, il primo intervento di CCM (Cardiac Contractility Modulation): un intervento che permette di migliorare la performance cardiaca in un particolare gruppo di pazienti con scompenso cardiaco».
Tra i promotori e artefici di questa rinascita c’è anche il direttore generale, Paolo Cannas, che commenta: «Numeri, impegno, innovazione, qualità e competenza sono l’unica via per diventare attrattivi verso l’esterno, ed è quanto sta accadendo al nostro centro, che col nuovo corso inizia a diventare attrattivo per medici e pazienti anche da altre aree regionali».