Dal nostro inviato Franceschino Nieddu
Domenica 16 ottobre, a Capo Frasca oltre un centinaio di manifestanti si sono riuniti per dire No all’occupazione militare in Sardegna. Una mobilitazione, indetta dal movimento AFORAS, avvenuta nel periodo in cui si stanno svolgendo le esercitazioni militari della NATO nel cielo e nel mare sardo: dal 3 fino al 27 ottobre infatti sono impegnati in questa operazione circa 4000 militari, 45 unità navali, sottomarini e aerei militari.
Per l’occasione è stato previsto un’imponente schieramento in campo di Forze dell’ordine che in assetto antisommossa ha presieduto l’ingresso principale del Poligono, oltre a due elicotteri di Polizia e Carabinieri che sorvolavano la zona e facevano riprese aeree.
La partenza ufficiale del corteo è stata preceduta da una assemblea nella piazza di Sant’Antonio di Santadi: i portavoce hanno ricordato che 130.00 ettari in Sardegna sono occupati dalle basi militari e l’Isola è il terreno preferito per le esercitazioni dalla NATO rispetto ad altri luoghi per la sua posizione geografica e strategia nel Mediterraneo.
Il corteo è partito nel primo pomeriggio: un lungo serpentone si è snodato lungo la stradina in direzione del poligono caratterizzato da bandiere, striscioni antimilitaristi e basi militari e canti partigiani. Presente anche una delegazione di Corse in Fronte un movimento indipendentista e alcuni friulani che da anni sono residenti in Sardegna
Momenti di tensione si sono avuti nel primo pomeriggio quando qualche manifestante ha tentato di tagliare le diverse recinzioni che proteggevano il poligono: le Forze dell’Ordine hanno risposto con i lacrimogeni contro il corteo che è rimasto comunque compatto ribadendo la sua posizione pacifista e di forte dissenso contro la guerra, posizione ribadita ufficialmente anche dal gruppo organizzatore AFORAS.
F.Nieddu