In un comunicato diffuso da Carlo Bellisai, coordinatore del Movimento nonviolento sardo, vengono denunciate le persecuzioni degli obiettori di coscienza in Ucraina: «Dal gennaio 2022 sono stato aperti più di 5000 casi, da parte delle autorità militari contro gli obiettori di coscienza, dei quali solo 2500 negli ultimi tre mesi, le sentenze di condanna vanno da 5 a 10 anni ci carcere».
«È stato introdotto, con decorrenza febbraio 2022, il divieto di uscita dall’Ucraina per gli uomini tra i 18 e 60 anni, nessuno viene fatto passare, in migliaia sono riusciti ugualmente a scappare, inizialmente molti sono riusciti a lasciare il paese, poi le tangenti sono aumentate tra i 2000 e 5000 euro, ora si parla di 15000 euro».
«In Russia – continua il comunicato – le donne attualmente arruolate nell’esercito sono 44000, su una popolazione totale di 145 milioni di cittadini, mentre nell’esercito Ucraino sono presenti 30000 donne di cui 5000 combattono al fronte in prima linea, su una popolazione di circa 45 milioni di persone».
A proposito di obiezione di coscienza a Nuoro e in Sardegna, Guido Ghiani, quando era attivo nel movimento nonviolento, insieme ad altri militanti fornivano informazioni e aiutavano a preparare la documentazione per coloro che si dichiaravano obiettori, negli anni in cui c’era la leva obbligatoria.
F.Nieddu