Da giorni in Iran le donne manifestano nelle piazze di tutto il paese, contro l’uccisione da parte della ′polizia morale‘ di Masha Amina, colpevole di non aver indossato correttamente il velo.
Nel corso della protesta le donne si stanno tagliando i capelli in segno di rifiuto dell’imposizione e di rivendicazione dei loro diritti e della dignità di donne.
Masha di origine curda subiva una doppia oppressione, non solo in quanto donna, ma come appartenente al popolo curdo.
In Iran si è scatenata una dura repressione nei confronti dei manifestanti, che non sono solo le donne, si tratta di rivolte popolari, gli studenti hanno formato cortei dai campus e chiedono la fine della dittatura. Nonostante il blocco di Internet le manifestazioni non si sono attenuate e continuano i tutti i quartieri della capitale contro l’uso obbligatorio dello chador e l’oppressione religiosa e politica.
È di ieri la notizia che è stata uccisa la leader del movimento delle donne, quella che ha promosso le prime manifestazioni a seguito dell’uccisione di Masha, solo ieri ci sono stati 1200 arresti in tutto il paese con l’accusa, secondo fonti governative, di: “Azioni violente, danneggiamento di proprietà pubbliche e private”.
Il presidente Ebrahim Raisi al suo arrivo all’ONU ha dichiarato che: «I nemici del popolo riceveranno la lezione che si meritano». Nel mentre si stanno organizzando anche manifestazioni pro-regime, come quella che si è svolta venerdì scorso dopo la preghiera collettiva.
F.Nieddu