Riesplode il malumore dell’amministrazione di Scano Montiferro sulla questione delle acque di Sant’Antioco, che sembrava sopita da sei anni, dopo l’annuncio che Abbanoa ha completato il progetto dell’acquedotto per Macomer.
A giudicare dal focoso comunicato del sindaco Antonio Flore la questione non è destinata ad esaurirsi in poco tempo. Almeno che le assicurazioni di Abbanoa, che afferma che la condotta per Macomer non influirà sugli attuali utilizzi del comune di Scano, e la contemporanea notizia che la Regione ha finanziato per 300 mila euro la messa in sicurezza della diga del paese utilizzata prevalentemente per i terreni agricoli e gli allevamenti, non tranquillizzi il Primo cittadino del comune del Montiferru.
Tutto è nato da un comunicato di Abbanoa che annuncia che, in questi giorni, è stato consegnato il progetto esecutivo, che ora dovrà passare all’approvazione degli organi preposti. L’ente specifica che le fonti erogano 40 litri di acqua al secondo, nei periodi di magra, e 100 in quelli di piena. Attualmente, si utilizza una minima parte di quest’acqua per rifornire Scano, e che il resto finisce in mare. Si promettono anche interventi di efficientamento idrico per il paese. Abbanoa continua dicendo che verrà prelevata solo l’acqua in base alla disponibilità in eccesso della sorgente e che non sarà dismesso il collegamento di Macomer alle acque del Temo, da utilizzare quando diminuisce la quantità da Sant’Antioco. Il Sindaco di Scano non è però disposto a consentire che l’acqua di Sant’Antioco vada a Macomer e promette battaglia pensando ad una giornata di mobilitazione generale.
Pier Gavino Vacca