A Nuoro i malati oncologici non sono più soli: nasce il centro accoglienza e servizi

Una devastazione totale, uno tsunami. Sentirsi dire «lei ha un cancro» è tutto questo. Uno shock psicologico, emotivo, familiare, economico, ancor prima che fisico.

«E adesso che faccio? Da dove inizio?». Domande che trovano finalmente una risposta. La ASL n. 3 di Nuoro e l’Ospedale San Francesco, sono pronti a raccontare ai cittadini che cos’è il C.A.S., (Centro accoglienza e servizi), una struttura nell’ambito della Rete Oncologica che darà assistenza, orientamento e supporto al paziente malato di cancro. Dalla A alla Z, garantendo la presa in carico del paziente oncologico ed accompagnandolo nel percorso di cura.

Ad illustrare i benefici del C.A.S. è lo stesso Direttore Generale dell’ASL n. 3, Paolo Cannas, che fin da subito ha creduto nelle potenzialità ancora inespresse degli spaziosi locali attigui alla hall del San Francesco, in comunicazione con la futura e futuristica area commerciale e servizi. È in queste ampie stanze bianche e luminose che il Direttore Generale ha intravisto la possibilità di utilizzare alcuni spazi da dedicare a questo importantissimo servizio. D’altra parte la sua allocazione è in posizione strategica, dato che, di norma, il servizio è situato presso i Servizi Oncologici delle Aziende Sanitarie, accoglie il paziente e, soprattutto, svolge le mansioni amministrative lungo tutto il percorso diagnostico e terapeutico del paziente.

Il malato di cancro avrà a sua disposizione, gratuitamente (grazie all’esenzione 048, un diritto di chi è affetto da neoplasie) una professionalità infermieristica appositamente dedicata e formata (dal 5 al 9 settembre sarà ospite dell’Ospedale Businco di Cagliari, dove il C.A.S. è realtà da un anno, per un affiancamento intensivo), che lo accompagnerà nella sua battaglia contro la malattia.

Ma, a parte l’accoglienza infermieristica vera e propria del C.A.S. del San Francesco, che accoglierà il paziente e i familiari valutando le necessità assistenziali, il dolore, lo stato nutrizionale, le problematiche psicologiche e sociali, vi è a disposizione una vera e propria squadra, che dovrà necessariamente coinvolgere il medico di medicina generale, il primo ad essere attivato. Sarà lui, in caso di fondato sospetto di un tumore, ad indirizzare il paziente al C.A.S.; ancora, uno specialista, che imposterà il programma diagnostico ed emetterà le impegnative per gli accertamenti, oltre ad attivare una eventuale valutazione interdisciplinare. Il C.A.S. si occuperà della prenotazione degli esami richiesti dagli specialisti in tempi compatibili con le necessità del paziente.

Un percorso che punta, quindi, alla tempestività e al coordinamento degli interventi, finalizzato ad attenuare al massimo i disagi e le incombenze per i pazienti, che vengono seguiti in modo puntuale e attento in un percorso difficile e doloroso.

«Dopo la doverosa formazione del personale dedicato – spiega Cannas – formalizzeremo i percorsi per la presa in carico dei primi pazienti oncologici. Ci sarà una particolare attenzione per i tumori della mammella e del colon retto, per i quali sono attivi da tempo in ASL gli screening oncologici e che sono significativamente più diffusi rispetto ad altre forme di tumore, che tuttavia non saranno trascurate dal nuovo servizio. Contestualmente ci sarà la mappatura dei processi per l’avvio dei PDTA (Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali) k colon e k mammella. Sarà una funzione da valorizzare progressivamente, che darà un servizio che ora manca mettendo in rete i nostri pazienti con il resto della rete regionale in maniera strutturata».

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Sonia