A venti mesi dalla tragica alluvione che ha devastato il paese di Bitti e provocato la morte di tre persone, un sopralluogo tecnico ha fatto il punto della situazione sui lavori di messa in sicurezza e di mitigazione del rischio idrogeologico.
L’occasione è quella dei 100 anni dell’associazione nazionale dei Consorzi di bonifica: il Consorzio per la Sardegna centrale è infatti impegnato a Bitti dove ha realizzato gran parte dei lavori, per un importo di circa 1 milione e mezzo di euro, commissionati dalla Protezione civile sui 60 milioni stanziati per la ricostruzione dallo Stato e dalla Regione.
«I primi 20 milioni del Governo sono impegnati in lavori realizzati o in fase di auttuazione – precisa il sindaco Giuseppe Ciccolini – si tratta di interventi sul centro abitato per tamponare l’emergenza. Altri 20 milioni dell’assessorato regionale ai Lavori pubblici si spera vengano sbloccati entro il 2023 per le opere di mitigazione del rischio che sarebbero risolutive. Ci sono inoltre 26 milioni, di cui 15 a valere sul PNRR, da spendere e altre risorse legate ai risarcimenti. Il mio appello ora è che si faccia presto sugli interventi strutturali che mettano in sicurezza il paese».
«Su cinque interventi che ci sono stati affidati dalla Protezione civile nel comune di Bitti, tre li abbiamo portati a termine, uno è stato appaltato e un altro sarà appaltato a breve – spiega Ambrogio Guiso, presidente del Consorzio di bonifica. Abbiamo eseguito lavori di messa in sicurezza dei canali esistenti affinché possano resistere ad eventuali eventi alluvionali, ma poi bisogna studiare interventi strutturali sui quattro canali principale del paese che saranno risolutivi».
Soddisfatto dei lavori finora completati il commissario per l’emergenza Antonio Belloi, direttore generale della Protezione civile in Sardegna, che ha ricordato anche gli altri enti coinvolti nella ricostruzione, Comune di Bitti, Provincia di Nuoro e Abbanoa. «Il territorio necessita però di interventi più importanti – avverte – che verranno portati avanti dal commissario per il dissesto idrogeologico e che speriamo abbiano inizio presto».