«Lo scorso 30 giugno, il Consiglio comunale, a maggioranza, ha deliberato per il subentro del Comune di Nuoro nella gestione dell’area industriale di Pratosardo. Una scelta da noi fortemente criticata perché maturata in una situazione di totale aleatorietà: mancanza di un chiaro piano di sviluppo e di rilancio della zona industriale, pesante posizioni debitorie dell’ente consortile, silenzio da parte della RAS sulla volontà di farsi carico della liquidazione dei debiti maturati dall’Ente.
A un mese di distanza da quella decisione, la Regione, a conferma delle nostre più pessimistiche previsioni, tace ancora, non lancia alcun segnale o atto che faccia supporre l’avvio della procedura di liquidazione. Nel mentre la giunta Soddu, dimenticando/ignorando che, se non viene chiusa la procedura di liquidazione, il Comune non ha alcun titolo nell’Area ZIR, il 25 luglio us, in sede di Commissioni congiunte ( Attività produttive – Programmazione – Bilancio), propone l’istituzione di una commissione consiliare “speciale” per studiare il rilancio di Pratosardo». Lo affermano le opposizioni di sinistra, nel corso di una riunione congiunta, hanno attentamente e ampiamente approfondito la proposta, arrivando alla conclusione di un non-senso politico perché, come ha precisato la consigliera Lisetta Bidoni, esiste già in seno al Consiglio comunale una commissione che ha competenza in materia (Commissione alla Agricoltura e Attività Produttive, competente nelle materie Prato Sardo, Commercio, Cimitero, Verde Urbano, SUAPE) e la sua duplicazione appare l’ennesimo roboante annuncio, dietro cui si nasconde il tentativo di prendere tempo, di far credere alla città e agli operatori di Pratosardo che si stia lavorando in grande per un progetto di rilancio dell’area industriale. Proposta che ancora una volta conferma le forti perplessità manifestate sulla capacità dell’ente locale di gestire e farsi carico della zona industriale.
Il consigliere Francesco Guccini ha evidenziato che se la RAS avesse avuto realmente l’intenzione di chiudere la procedura di liquidazione, avrebbe messo anzitempo a dimora i fondi necessari. Invece, dopo un mese dalla delibera, il Comune è già col piattino in mano a chiedere ciò che gli spetta. Va pur detto che dall’altra parte, però, il Comune non ha interesse ad accelerare l’iter, per due ragioni. La prima, legata strettamente a PratoSardo, infatti dopo anni non ha ancora un piano industriale di rilancio, peraltro non rientrando nemmeno fra le proprie competenze; la seconda, di carattere elettorale “Che si voglia accettare o meno la cosa, il Sindaco ha già le valigie pronte”. Un bene o un male, lo vedremo, di certo, la sua azione politica in tal senso è fortemente condizionata.
La consigliera Natascia Demurtas e il consigliere Carlo Prevosto, condividendo le posizioni dei colleghi Bidoni e Guccini, sottolineano ancora una volta che l’Amministrazione, continuando a fare inutile demagogia, non dà alcuna indicazione concreta sulla gestione dell’area industriale di Pratosardo e men che meno individua con quali fondi di bilancio intenda coprire le spese di gestione ordinaria della stessa, di cui, come confermato dagli esponenti di Giunta, non ne conoscono i costi reali. Evidenziano anche che gli operatori e le associazioni di categoria continuano ad essere escluse da un serio e attivo confronto.
«Sulla base di tali riflessioni, abbiamo ritenuto di presentare una interrogazione al Sindaco e all’Assessora alle attività produttive per conoscere: a) le azioni concrete messe in campo dall’’Amministrazione comunale, anche nei confronti della Regione, per avviare la procedura di subentro nella gestione dell’area industriale nuorese; b) lo stato dell’arte in ordine all’azzeramento della posizione debitoria del Consorzio da parte della RAS; c) l’utilità di una commissione Prato Sardo creata ad hoc, avente le stesse identiche prerogative della Commissione Attività produttive già esistente; d) i tempi previsti per la chiusura della procedura di subentro e quindi per la gestione Comunale dell’area industriale.»